Un 7-0 che non ammette repliche ma che era assoutamente facile da indovinare per chi avesso voluto scommettere sulla goleada del Monterosi al Città di Foligno. Probabilmente la debacle di ieri è l'ultima della stagione per il falco, abbandonato a se stesso dopo una prima parte di stagione passata a promettere rimborsi che poi alla fine non sono stati pagati ai calciatori che avevano sposato il progetto di Ius questa estate, e soprattutto a far fronte alle numerose vertenze che si sono accumulate in questi quattro mesi di campionato, per un totale di di circa 109mila euro da versare nelle casse dei calciatori del Foligno della passata stagione o di addirittura di due estagioni fa. Una situazione debitoria insostenibile, frutto di gestioni precedenti sbagliate, quella dell'anno scorso in particolare con una società neo ricostituita che puntava subito al salto tra i professionisti e che pagava calciatori con stipendi di categoria superiore. Non solo è stato fallito l'obiettivo primo posto, nemmeno la consolazione dei play off, ma di fatto è stata segnata in maniera indelebile anche l'attuale stagione con la vendita della società da Damaschi a Ius, uno che magari la faccia ce l'ha messa pure, anche qualche idea a dirla tutta, ma che tirando le somme alla fine non è riuscito a far seguire i fatti alle parole spese sinora. Succede che quindi da oggi in poi anche gli ulimi, per altro, giovani reduci di quella che era la prima squadra, si svincoleranno e cercheranno altri lidi nei quali terminare la propria stagione mentr per il Città di Foligno si prospetta la soluzione fallimento con tanto di esclusione dal campionato a meno di colpi da teatr dell'ultima ora. Nelle ultime ore nella città della Quintana circola la voce che questa settimana Ius procederà alla vendita della società: l'unico modo insomma per provare a terminare, con pochissime chance di salvezza, un campionato ormai segnato e soprattutto di non far scomparire il Foligno dopo 88 anni di storia. Sarà solo una voce di corridoio oppure qualcosa bolle in pentola? Ad oggi è difficile solo pensarlo visto che la situazione debitoria imporrebbe un deciso no a qualsiasi volenteroso ed ipotetico acquirente. Dalla società, o quello che ne resta, non trapela ovviamente nulla, se non la nota dell'omai ex segretario Anniboletti che ha voluto definire pubblicamente il suo legame con l'attuale proprietà: “Mi sento di ringraziare tutti i giocatori sia della prima squadra che di tutte le giovanili e gli staff che si sono avvicendati, oltre a tutti i volontari che hanno da sempre mostrato un particolare affetto nei confronti della squadra, con una particolare menzione per Franco Soli, Lanfranco Dichiara, Giorgio Polli e Dino, tutti a cui mi lega un particolare affetto. Una menzione va fatta nei confronti di tutti i tifosi sia per quelli che ho direttamente conosciuto che per coloro che venivano comunque allo stadio ed hanno sempre sostenuto la squadra con i quali non ho avuto rapporti. Detto quanto sopra esposto mi sembra anche doveroso fare dei chiarimenti in considerazione di alcuni comportamenti tenuti nei confronti della mia persona specificando che dal 4 Novembre 2016 il sottoscritto non ha più nessun rapporto con la squadra e società Città di Foligno S.r.l. tra l’altro come da dimissioni pubblicamente definite ed accettate. Tra l’altro dimissioni per carica mai inserita in organigramma federale ma svolta a supporto della segreteria esistente e senza percepire alcunché. Di non avere da quella data più comunque nessuna funzione nella società e di non essere in nessun modo titolare di documenti, materiale e quanto altro di assoluta proprietà del Città di Foligno 1928 S.r.l. compresa la possibilità di accedere ai locali sociali in quanto riconsegnate le chiavi nelle mani della proprietà sig. Antonino Spera”. In ultimo riportiamo invece le parole di mister Giovanni Angelini, il traghettatore delle ultime tre partite: “Anche oggi i ragazzi hanno onorato come meglio hanno potuto la maglia. Questo di fatto avevo chiesto di fatto negli spogliatoi, non altro anche perchè quando ti trovi a giocare contro una squadra come questa è veramente pura utopia. Dico bravi ai miei e soprattutto esprimoun mio personale pensiero: qualcuno di questi ragazzi può fare anche più di una Serie D, un nome s tutti è quello di Stoppini, portiere giovane ma già con qualità”. É sereno Angelini finche non gli tocca rispondere alla domanda sul futuro: “Voi me lo chiedete ma fidatevi che ne so appena quanto vi. Aspetto un segnale dall'alto perchè io il mio impegno per il quale avevo dato disponibilità l'ho portato avanti, ora non so come andrà a finire, penso olto male, ma almeno sapere di che morte si muore farebbe assumere alla vicenda un pizzico di normalità. Ho un solo desiderio, veder ripartire con onestà ed un progetto serio il Foligno, da qualsiasi categoria essa sia. Questa maglia e questa squadra non meritano quanto stiamo vivendo”.
Foligno/Spoleto
12/12/2016 11:00
Redazione