Continua il lungo Calvario del Città di Foligno che non esce più dal tunnel in cui è incappato praticamente dalla seconda età della passata stagione, con effetti disastrosi che si sono abbattuti su quella attuale. Ieri nel frattempo è arrivato il secondo ko a tavolino in stagione, 0-3 nella gara non disputata con l'Avezzano a causa dell'interdittiva anti mafia che faceva sospendere l'attività del club biancazzurro. A sancire quella che di fatto pass com la seconda rinuncia in stagione, la Lega Nazionale Dilettanti che attraverso il giudice sprtivo, si è espressa appunto per la sconfitta a tavolino che spinge sempre più verso il baratro i falchetti. Una decisione tra l'altro che spiega bene qualche dubbio riguardante le gare non giocate a causa di questa accusa e la loro interpretazione: lo 0-3 rifilato è stato giudicato alla pari di una rinuncia come quella adottata dai falchetti in occasione della gara con il Sansepolcro. Quindi il Città di Foligno, burocraticamente sembra destinato ad avere una poco meno una settimana di vita, di fatto appena altri tre giorni: mercoledì infatti non si è potuta giocareil recupero con la Flaminia, che dunque sarà a scanso di clamorosi ribaltoni, interpretato come un altro 0-3, lo stesso sarà domenica a Rieti e proprio il mancato match contro i laziali costerà al falco la quarta rinuncia e la radiazione dall'Interregionale, sorte già toccata come scrivevamo ieri, anche a Due Torri e Chieti in altri gironi. Rinuncia che sarà sancita poi dal comunicato del giudice sportivo che uscirà puntuale mercoledì prossimo. E mentre Ius ha di fatto respinto, attaverso il suo legale le accuse di infiltrazione mafiosa all'interno del Foligno Calcio, c0'è ancora Antonino Spera che sta preparando il ricorso al Tar: in fretta e furia perchè il tempo stringe e forse, guardando realmente ai fatti nemmeno c'è, il presidente conta entro stasera di inviare tutta la documentazione al massimo organo di appello giudiziario. Nel frattempo, c'è anche chi dopo mesi e mesi di silenzio, si è voluto far sentire, perchè vittima di questa assurda situazione che di fatto, per le tante sfumature che ne hanno delineato il contorno, rappresenta a memoria uno dei pchissimi, se non addirittura il primo, caso in Italia: Se la prima squadra è in fin di vita, la Juniores di fatto è sparita (è arrivata la radiazione), a vestire i colori biancazzurri sono rimasti soltanto Giovanissimi ed Esordienti (seppur di fatto i due gruppi sono una costola del Sant'Eraclio), il gruppo Allievi non era stato ne pensato ne tanto meno creato in estate. Se per i secondi la fase primaverile del campionato non è ancora iniziata, per i primi la situazione è nettamente diversa: domenica scorsa infatti non sono otuti scendere in campo per onorare l'impegno contro la Bosico nel Regionale di A2. I genitori dei ragazzi si sono riuniti in questi giorni e sono fermamente orientati a chiedere con forza che la stagione delle due squadre possa continuare in maniera svincolata dalle vicissitudini legali della prima squadra. Ad attivarsi per la vicenda anche il Comitato Regionale che ha subito allacciato contatti con Roma per capire il da farsi.
Foligno/Spoleto
26/01/2017 10:15
Redazione