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Citta di Castello: Taglio del nastro della 21° edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale in programma fino al 6 Gennaio

Citta di Castello: Taglio del nastro della 21° edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale in programma fino al 6 Gennaio.

Città di Castello, la capitale dei “presepi”. 250 opere in “vetrina”, oltre 50 espositori, maestri artigiani provenienti da tutta Italia e dall’estero presenti in una location unica, la cripta della basilica cattedrale, 500metri quadrati di storia plurisecolare che custodiscono i corpi dei patroni Florido e Amanzio, insieme alle reliquie di san Crescenziano (III sec.). E poi ancora a rendere suggestiva e originale il luogo dove si svolge la prestigiosa rassegna, la XXI° edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale, la presenza accanto alla cattedrale del suo campanile cilindrico, 43 metri di altezza con un diametro medio di 7 metri ed uno spessore medio della muratura di 1 metro, uno dei rari esempi di struttura cilindrica che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile. La mostra aperta al pubblico tutti i giorni fino all’Epifania (6 gennaio 2023, con un biglietto unico di accesso di 2,50 euro e catalogo euro 6,00, fino ad esaurimento, dalle 9,30 -12,30 e 15,30-19,30 feriali e festivi, gartuto per i ragazzi fino a 12 anni) si è oramai inserita a pieno titolo tra le manifestazioni più prestigiose e qualificate del settore: una delle prime in Italia per numero di espositori, presepi e scuole artistiche-artigianali rappresentate.  “La finalità e l'obiettivo – come è stato sottolineato in occasione della “preview” alla stampa, da Lucio Ciarabelli e Claudio Conti, rispettivamente, presidente e vice dell’”Associazione Amici del Presepio “Gualtiero Angelini”, affiancati dal sindaco, Luca Secondi e dagli aassessori alla Cultura del comune di Città di Castello, Michela Botteghi e al Turismo, Letizia Guerri - è quello da una parte di proporre quanto di bello e nuovo ci sia di opere presepistiche in Italia e all’estero e poi dall’altra di valorizzare l'artigianato e le peculiarità artistiche nella nostra regione e promuovere l'Alta Valle del Tevere incentivando la presenza di turisti e visitatori”. La cripta del Duomo si presenta ancor più piena di novità e spunti di riflessione grazie alle classiche presenze di scuole d’arte del presepio da tutta Italia. Sono esposte opere e realizzazioni provenienti dalla Campania, Sicilia, Marche, Lazio, Lombardia, Toscana, Veneto e Liguria, dal nord al sud del paese: Marco Bonechi, Piergiorgio Poeta, Luigi Suarato per citare alcuni maestri, fino al nuovo ingresso dell’associazione “Segui la Cometa di Monteprandone” che è per gli organizzatori della mostra un motivo di gran pregio. Presenti ed ormai di casa a Città di Castello, “l’Associazione Italiana Amici del Presepio di Napoli”, con 30 opere di alto pregio presepiale, “l’Associazione Presepistica Napoletana” con 27 lavori dei propri maestri, “l’Associazione Irpina” guidata dal maestro, Vincenzo Saccardo, con una amplissima sezione dedicata agli animali nel presepe napoletano, di assoluto interesse. Fra i fiori all’occhiello della mostra c’è un lavoro “dell’Associazione Amici del Presepio di Monte Porzio Catone”, un omaggio alla città rinascimentale: su 25 mq vengono riproposte plasticamente alcune vie e piazze dove sono ambientate le varie scene del presepe. E poi ancora la sede di Aprilia espone dei bellissimi presepi costruiti con varie tecniche e materiali. Dalla Toscana “l’Associazione Natale nel Mondo” è presente con una rassegna planetaria “hi-tech” dei presepi veramente interessante con brani natalizi azionabili con il Qr Code dallo smartphone. A poca distanza i “tappetari di Camaiore” con i loro mosaici in segatura colorata pronti a stupire il visitatore per il loro splendore. Il percorso prosegue poi all’insegna della tradizione umbra grazie all’Associazione “Fabio Carbonari” di Cascia con un grande presepe tradizionale.

La XXIesima edizione della Mostra Internazionale di Arte Presepiale offre poi ai visitatori anche inediti spunti di riflessione. Dopo il presepe sugli “sbarchi, quello sulle “discariche”, ora è la volta di un presepe unico di strettissima attualità, il presepe sulle “guerre”, realizzato sempre dal maestro, Paolo Durante, raffinato artista di Maddaloni. “Un paesino tranquillo, in una zona del mondo non ben definita, che ospita da generazioni, popoli di diverse etnie e di diverse religioni è scosso da una guerra tremenda che provoca morte e distruzione. Tra le macerie della chiesa alcuni sopravvissuti, in segno di pace, riescono comunque ad allestire un piccolo presepe”, questa è la struggente descrizione dell’opera davvero attuale che Maddaloni ha realizzato a metà, con uno scenario di pace, sereno e colorato ed uno dopo con la guerra le bombe e gli elicotteri che hanno incupito il cielo. Il presepe a metà fra pace e guerra è avvolto alla base da uno striscione che richiama i colori dell’Ucraina. “L’ho realizzato nel 2019 – ha detto Durante – pensando alla tragedia della guerra, alle tribolazioni della gente e ai continui messaggi e appelli del Papa alla pace. Appelli ora più attuali che mai quelli a far cessare la guerra in Ucraina: questo presepe a metà, la natività fra le bombe e il cielo grigio e il sole vuol essere un messaggio di speranza”. Sempre in tema di presepi “attualità”, non passa certo inosservato quello bianco in ceramica di pregio realizzato dalle maestranze ed artigiani della Cooperativa “Ceramiche Noi” di Città di Castello, da qualche anno agli onori della cronaca nazionale ed internazionale per lo straordinario esempio di resilienza e caparbietà dimostrati nel superare mille difficoltà incontrate sul loro cammino: dalla spettro della chiusura e possibile delocalizzazione dello stabilimento in Armemia, al Covid, fino alla crisi energetica con i costi di metano e luce alle stelle: “con orgoglio e speranza abbiamo accolto l’invito degli organizzatori ad essere presenti con un nostro presepe che vuol essere un simbolo anche per tutto il comparto della ceramiche e altre attività artigianali alle prese con la crisi economica ed energetica”, ha precisato, Lorenzo Giornelli, direttore commerciale della Cooperativa. Spazio anche per ricordare due bravissimi artigiani, soci ed instancabili fondatori dell’associazione tifernate, Giulio Mariucci e Cesare Gaggioli, recentemente scomparsi: le loro opere straordinarie e raffinate sono il segno tangibile della grande eredità che hanno lasciato. In altra sezione sono esposti lavori di vari artisti, hobbisti, collezionisti, pittori. “Vogliamo offrire a tutti – hanno sottolineato gli organizzatori e amministratori pubblici all’antemprima della mostra qualche ora in anticipo sul taglio del nastro nel pomeriggio alla presenza del Vescovo, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, e di una nutrita rappresentanza istituzionale, dal sindaco, Luca Secondi e dalla Presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti – un ampio ventaglio, una visuale completa dell’arte presepiale in generale, in una meravigliosa sede quale è la Cripta del Duomo di Città di Castello, messa a disposizione dal Vescovo e dalla diocesi che ringraziamo sentitamente per la sensibilità dimostrata sempre fin dall’inizio della manifestazione che rappresenta anche un punto di riferimento a livello economico e turistico non solo per il comprensorio altotiberino, la regione umbria, ma per il paese, con un particolare riferimento all'utilizzo nel periodo natalizio di molte strutture ricettive”.

Questa edizione vedrà alla consueta prestigiosa location della Basilica Cattedrale nella centralissima piazza Gabriotti aggiungersi anche un suggestivo tour presepiale itinerante cittadino, alla Pinacoteca Comunale (con un presepe settecentesco su teca dipinta a mano in stile napoletano. Adorazione dei Pastori. Bottega di Andrea della Robbia), la Chiesa del Buon Consiglio (grande presepe in cartapesta, opera dell’artista Francesco Invidia), la Chiesa di San Giuseppe (Clarisse Urbaniste, presepe tradizionale umbro realizzato con la tecnica dei diorami), Chiesa di Santa Maria Maggiore, Campanile Rotondo (presepe in stile umbro), Tela Umbra (presepe “Franchetti”), Museo del Duomo, Loggiato Gildoni (Collezione Silvio Bambini, 300 opere), Corso Vittorio Emanuele (presepe della società rionale Matonata), Chiesa Santa Maria e San Giuliano Riosecco (Presepe della società rionale), Chiesa degli Zoccolanti (presepe tradizionale) e Santuario Belvedere (presepe tradizionale). La mostra è gestita dall’associazione presepistica locale, intitolata al compianto e appassionato fondatore, “Gualtiero Angelini”, a cui si deve tutto il progressivo crescere di importanza negli anni della manifestazione. Sarà ancora una edizione senza colui che insieme ad altri appassionati del presepe, inventò  questo bellissimo evento. Alla sua figura è dedicata una sezione all'interno della mostra. “Il brand turistico Rinascimento e Contemporaneità, con cui stiamo proiettando l’immagine del territorio in Italia e nel mondo, trova i principali attrattori nel patrimonio artistico e architettonico, connotandoci come meta d’arte. In questi due decenni la mostra internazionale di arte presepiale, come nel tempo abbiamo imparato a chiamarla, ci ha accompagnato nella transizione, approfondendo temi, diffondendo la passione per questo simbolo della devozione popolare, arricchendo il calendario cittadino di eventi, ricordandoci che alcune costruzioni dell’uomo resistono alle mode ed anzi rappresentano bussole di orientamento nella navigazione a vista di ognuno”. “Rivolgiamo un sentito ringraziamento al Vescovo, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, al parroco Don Alberto Gildoni oltre che a tutta Diocesi – hanno concluso il sindaco Luca Secondi e gli assessori Michela Botteghi e Letizia Guerri - che per anni ci hanno supportati, per aver concesso la disponibilità di una sede così affascinante e prestigiosa come la Basilica Inferiore della Cattedrale di Città di Castello. Grazie infine ai rappresentanti dell’associazione  “Amici del Presepio “Gualtiero Angelini” per l’amore e la passione con cui portano avanti una pesante eredità nel nome di chi ha dato tanto alla citta’ e alle sue eccellenze”. “Ogni realizzazione artistica narra la sua visione e consente allo spettatore di diventare pellegrino, di rimettersi in cammino dentro di sé e verso le sue domande più profonde. Siamo grati a chi da anni porta avanti questa lodevole iniziativa – ha precisato il Vescovo, Monsignor, Luciano Paolucci Bedini - che ormai ha assunto un valore notorio e che riscuote ogni anno evidenti plausi da un pubblico sempre più vasto. 

Città di Castello/Umbertide
10/12/2022 13:13
Redazione
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