La Cna provinciale di Perugia, con circa 150 occupati sul territorio provinciale nelle varie società di emanazione, che operano nel campo dei servizi alle imprese associate, rappresenta una delle maggiori associazioni del Sistema Cna Nazionale, posizionandosi attorno al decimo posto per numero di iscritti e per qualità organizzative. Questo cammino di continua crescita e di miglioramento qualitativo nelle risposte alle piccole imprese dell’artigianato tradizionale, dei servizi e della produzione, iniziato alla metà degli anni ’90, ha avuto una accelerazione negli anni 2000, proprio sotto la guida di Giovanni Bartolini. Presidente, come può riassumere i principali contenuti dell’azione portata avanti da Cna provinciale Perugia durante i suoi mandati? "I risultati che proverò ad elencare ovviamente non sono solo merito mio personale, ma del lavoro del gruppo dirigente nel suo complesso, che mi ha dato fiducia da un lato e con me ha condiviso scelte e decisioni dall’altro. Ringrazio dunque i colleghi imprenditori che per due volte mi hanno eletto presidente provinciale, i membri delle presidenze e delle direzioni, scaturiti dai due ultimi congressi, nonché, doverosamente i direttori, i funzionari e gli addetti dell’associazione e delle società collegate e/o di emanazione, senza il cui contributo e impegno nessuno dei traguardi sarebbe stato raggiunto. Per quanto concerne i risultati ne elenco solo alcuni, più macroscopici, ma che danno il senso del lavoro politico sindacale e professionale profuso quotidianamente dai gruppi dirigenti imprenditoriali e funzionariali. C’è stata la grande stagione della capitalizzazione della Cna, che per oltre 50 anni era stata in affitto a Perugia e in molte zone. La sede centrale che ha visto la luce agli inizi degli anni 2000, le sedi di Foligno, Magione, Spoleto si sono unite a quelle di Castiglione del Lago e di Città di Castello. Abbiamo convintamente partecipato alla costruzione di Fidimpresa Umbria, trovando e motivando le ragioni dello stare insieme con i colleghi ternani, con i quali , grazie al ruolo svolto dal presidente Maurizio Castellani, che voglio salutare augurandogli la miglior fortuna per le grandi scommesse che vive in questi giorni, nell’ultimo mandato abbiamo sviluppato un confronto e una comunione di intenti mai raggiunta in passato. Abbiamo costruito, insieme al sindacato, per i dipendenti dell’associazione e delle strutture collegate un contratto collettivo di lavoro che si è applicato omogeneamente in tutto il sistema Cna. Abbiamo costruito opportunità economiche per le nostre imprese, attraverso la promozione di forme associative tra imprese, in comparti e settori diversi, ma perseguendo l’ormai consolidata strada della messa a rete delle piccole imprese per renderle competitive nei confronti di quelle di più ampia dimensione. Abbiamo fortemente investito nelle Unioni di mestiere nell’edilizia, nella meccanica, nella moda, aggiungendole a quelle più consolidate dei servizi alla persona, all’auto e alla produzione, come i trasporti persone e merci, proponendoci sul mercato come “rete delle reti di imprese”, il grande progetto che sarà lanciato e sviluppato dal nuovo gruppo dirigente della Cna provinciale e regionale. Noi pensiamo di aver lavorato duro, impegnandoci a fondo, anche sul versante interno all’organizzazione, prendendo nell’ultimo periodo decisioni forti e anche dolorose, ridefinendo, alla luce di quanto sta avvenendo, ambiti operativi e strutture, perseguendo con determinazione l’incremento del valore aggiunto dei nostri servizi, aumentando la qualità delle risposte, riposizionando dunque strategicamente la Cna. Il percorso di miglioramento non è certo finito, anzi si può dire che le grandi scommesse sono appena iniziate. Ma se crisi vuole dire anche opportunità, io penso che Cna ha una occasione unica per cambiare ulteriormente pelle e candidarsi come unico vero e forte riferimento per l’universo delle piccole imprese e dell’artigianato provinciale e regionale, sia per difenderne ruolo e funzione, sia per sostenerne lo sviluppo in vista della ripresa economica, sia per diventarne lo sportello dei servizi. È questa la scommessa che lascio giocare al nuovo gruppo dirigente, del quale spero di continuare a far parte con altri incarichi e su altri livelli".
Perugia
06/07/2009 10:30
Redazione