
GUBBIO - E' stato uno dei temi dell'estate, sebbene un po' fuori stagione. La tutela della Festa dei Ceri - vuoi per le polemiche successive all'epilogo del 15 maggio, vuoi per la vicenda "figurine" che ha raccolto consensi e critiche - è tornata al centro dell'attenzione, trovando nella proposta di un Ente Ceri lo sbocco consequenziale. Ma su questo fronte ancora una volta l'opinione pubblica eugubina si è divisa. Chi vede con favore l'ipotesi - immaginando un organismo cui partecipino tutti gli attuali soggetti istituzionali e non, che gravitano intorno alla Festa - chi vede con timore - paventando anche rischi di responsabilità civili di fronte a eventuali richieste di risarcimento. Un fronte nuovo potrebbe aprirsi però guardando neanche troppo lontano, a Siena. Nel capoluogo toscano, celebre in tutto il mondo per il suo Palio, esiste infatti un consorzio di volontari, uno statuto, uno studio legale e una vera e propria registrazione dei marchi - come rivela un servizio apparso sul numero di questa settimana del periodico "Gubbio Sette". L'immagine della Festa dei Ceri potrebbe dunque essere presto salvaguardata ispirandosi a quanto fatto a Siena. E allora niente polemiche per figurine, scatole di biscotti, pubblicità di lassativi con le immagini del 15 maggio senza autorizzazione, ma soprattutto niente più dilemmi su come cercare una forma di tutela.
L'esempio in questione viene dal Consorzio Tutela Palio di Siena (www.ctps.it), nato nel 1982 per sovrintendere all'utilizzo dei simboli tradizionali e dell'immagine delle Contrade. Tra i compiti anche quello di proteggerne la storia e la tradizione attraverso una corretta informazione. "Il passo più importante - spiega il dottor Senio Sensi, amministratore delegato del Consorzio Palio - è stata la registrazione due anni fa presso l'Ufficio Italiano di Brevetti e Marchi dell'araldica delle 17 contrade e del marchio del consorzio (costo 10 mila euro, ndr). Legalmente siamo seguiti ad uno studio di avvocati specializzato - prosegue - e coloro che producono oggetti (bandiere, ceramiche, stemmi, insegne) o utilizzano immagini (video, foto, pubblicità, siti internet) e colori delle Contrade senza l'autorizzazione del Consorzio (previa verifica del materiale), possono essere sottoposti ad azione legale". E tra i vari casi spicca quello di una nota compagnia petrolifera che si è vista costretta a chiedere al Consorzio Tutela Palio di Siena di continuare ad utilizzare il proprio marchio, molto simile al Nicchio (conchiglia). "Ad organizzare il Palio - racconta Sensi - è il Comune, che ha stipulato con il nostro Consorzio, composto dai rappresentanti delle Contrade e regolarmente registrato presso la Camera di Commercio, una convenzione cedendoci in esclusiva il diritto a disporre dei simboli e colori". E poi un grande lavoro di vigilanza svolto da tutti i senesi sparsi nel mondo, che segnalano di continuo all'Ente richiami sospetti e utilizzo di immagini del Palio. Un passatempo che risulterebbe gradito ad ogni eugubino.
14/09/2005 15:50
Redazione