"L'Umbria, caratterizzata da una ridotta popolazione, ma dotata di una sufficiente varietà di soggetti, risponde da un punto di vista dinamico, più velocemente alle sollecitazioni epidemiche e quindi ha quasi sempre anticipato comportamenti che poi si sono osservati sulla media nazionale": è la spiegazione del fornisce il professor Luca Gammaitoni dell'andamento della pandemia da Covid in Umbria. Che quasi sempre ha registrato un anticipo del dato nazionale. Rispondendo all'ANSA, il professor Gammaitoni si è anche soffermato sulla riduzione di tamponi e test antigenici eseguita negli ultimi mesi. "Certamente - ha detto - con il venir meno della pressione psicologica si è ridotto il numero di test e con esso è diminuita la significatività statistica dei dati da essi derivati. I modelli hanno bisogni di dati e meno sono e minore è la capacità predittiva dei modelli. Per fortuna in questa fase possiamo tirare un respiro di sollievo e far riposare, almeno per un po', i modelli". "Mi aspetto che questo virus diventi meno importante - è l'auspicio del fisico sperimentale - e che abbia una sempre minore capacità di produrre nuove ondate. Il virus continuerà ancora a circolare per molto tempo ma le sue conseguenze saranno sempre più trascurabili a meno del caso, poco probabile, dell'apparizione di nuove varianti significativamente diverse e patologicamente più gravi. Come ho detto - conclude il professor Gammaitoni - è un evento sempre meno probabile a mano a mano che passa il tempo".