Dopo il vaccino anti Covid, sia con prima o seconda dose, in Umbria a reinfettare è "in massima parte" la variante brasiliana. Contagi che, a quanto pare, al momento non portano comunque il soggetto coinvolto ad una ospedalizzazione. È quanto emerge da un monitoraggio reso noto da Carla Bietta e Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale. Tutto si basa su dati, aggiornati al 13 aprile, che vedono a 559 il numero di soggetti positivi dopo la prima dose e a 233 quelli dopo la seconda. Sono invece 97 i positivi a 15 giorni dalla seconda dose. Da quello che risulta al commissario regionale per l'emergenza Coronavirus, Massimo D' Angelo, "i soggetti infettati dopo la vaccinazione accusano solo forme pauci sintomatiche o hanno sintomi simili ad una influenza e non ci sono comunque condizioni severe di malattia in soggetti vaccinati". Un aspetto che, per D'Angelo, "deve comunque essere valutato con numeri via via sempre più ampi". "Nelle reinfezioni - ha poi ribadito Cristofori - la forte prevalenza è la variante brasiliana ed in gran parte è così almeno dove è stata sequenziata". L' assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ha infine rimarcato che la presenza in Umbria delle due varianti è ancora "importante", con la inglese più infettiva e la brasiliana "che può bucare l'azione del vaccino senza però avere effetti importanti".