Risalita importante, ma non esponenziale in Umbria. È questo il bilancio emerso dalla videoconferenza stampa settimanale sullo scenario dell'emergenza sanitaria con il nucleo epidemiologico dell'Umbria nella persone della dottoressa Carla Bietti, del dottor Marco Cristofori, dell'epidemiologo Fabrizio Stracci, del direttore sanitario regionale Claudio Dario e del commissario straordinario ad interim Massimo d'Angelo. Un quadro quello epidemiologico che ha registrato e sta registrando una forte oscillazione, con una media di contagi in aumento anche a causa delle feste natalizie. In apertura di conferenza il dottor Cristofori ha fatto il punto sull'indice rt e sulla curva dei positivi analizzando i contagi per genere e fasce d'età e percentuale di tamponi effettuati. La dottoressa Bietta è intervenuta dunque con un focus sulle analisi degli spostamenti degli umbri attraverso i dati google (per il tempo libero, i trasporti, i luoghi di lavoro) e sulla campagna vaccinale che procede sostenuta. Stracci ha commentato dicendosi dispiaciuto per la crescita della curva dei contagi in cui ha influito l'effetto feste che non può dirsi ancora del tutto concluso. Il direttore Dario ha così tracciato i possibili scenari anche sulla scorta dell'abbasamento dei livelli soglia dell'indice RT per il passaggio di colorazione delle zone: l' Umbria ha un Rt calcolato su due settimane (dal 27 dicembre al 10 gennaio) di 1,34: "L' Istituto superiore della sanità ha un indice che ci dà oggi a 1,29 e quindi, nonostante le modalità di calcolo non siano uguali - è stato sottolineato - possiamo dire che siamo lì con un Rt che è sopra 1,30". Prendendo invece ad esame gli ultimi 14 giorni, come ha evidenziato sempre il nucleo epidemiologico, il valore dell' Rt si abbassa a 0,87: "Oscillazioni dovute ai numeri dei casi che, benché aumentati, non sono enormi e alle modalità dei tamponi durante le festività". E sono 210 i nuovi positivi su 2953 tamponi analizzati, un numero che supera quello dei guariti. Due morti in più nelle ultime 24 ore, per un totale di 678 decessi. Stabili gli ospedalizzati e i pazienti in terapia intensiva (sempre 51). Sulle scuole il commissario ad interim D'Angelo ha spiegato come siano necessarie per il discorso "riapertura" altre valutazioni legate al fatto che gli studenti non frequentano solo la scuola e che vi siano pertanto dei momenti aggregativi collaterali che potrebbero contribuire alla diffusione del contagio extra moenia degli istituti. Le domande della stampa si sono concentrate soprattutto sui vaccini. Il direttore Dario ha fatto il punto sia su quelli antinfluenzali (evidenziando che è stato raggiunto l'obiettivo del 75% di somministrazione agli ultra 65enni, con un incremento di 29mila persone in più rispetto allo scorso anno per un totale di 174 mila 390 soggetti vaccinati), sia su quello covid con 11 mila 124 persone ad essere state sottoposte alla prima dose vaccinale. Le categorie come noto sono quelle del personale sanitario che ha risposto ottimamente alla vaccinazione (di 14mila e 200 operatori sanitari totali in Umbria meno di 300 hanno negato il consenso alla vaccinazione, mentre più di 2000 al momento non hanno ancora espresso la propria posizione) e gli ospiti delle rsa con 2162 vaccinati su circa 2700 ospiti totali. Le restanti dosi somministrate sono state destinate agli oss, gli operatori socio sanitari per cui è stato calcolato un alto rischio di contagio. Non si possono fare previsioni in merito alla vaccinazione con il Moderna arrivato e in arrivo. Anche le dosi di quest'ultimo verranno date in maniera contingentata: 1000 sono già arrivate e 1000 arriveranno tra il 25 e il 27 gennaio. Ultima questione relativa ai tamponi rapidi per gli studenti, su cui si riunirà la giunta regionale per decidere la data di avvio delle operazioni.