Narni, Assisi, Umbertide: è il podio delle città dell'Umbria con oltre 15 mila abitanti che Legambiente ha individuato come le migliori in termini di ecosistema urbano. Le "regine green" della Regione sono state svelate nella sede Arpa di Terni dal presidente regionale di Legambiente Maurizio Zara nell'illustrare il dossier dell' Ecosistema Urbano Umbria svolto su 15 comuni over 15 mila . La terna alla guida della classifica è sostazialmente la stessa del precedente rapporto; confermano Bastia e Gubbio la sesta e settimana posizione di metà classifica, così come Foligno e Spoleto, ma come fanalini di coda; peggiora le sue perfomance Città di Castello che perde tre posizioni e diventa 13esima, migliora di tre Castiglione del Lago che diventa nona.
Narni si conferma ancora leader tra i comuni umbri soprattutto nella gestione rifiuti, resta di gran lunga anche il comune con la quantità più elevate di energie rinnovabili per abitante, ma anche quello cion più elevate dispersioni idriche.
Un problema che ha anche Gubbio : quasi il 60% dell’acqua immessa in acquedotto se ne va persa. Ottimo il suo dato relativo al consumo di suolo con il minor incremento di registrato tra il 2020 e il 2021. Restano troppo pochi gli impianti rinnovabili.
Umbertide presenta ottime performance per bassi consumi idrici domestici, per basso numero di incidenti stradali e di consumo di suolo. Non presenta rilevamenti di ARPA per la qualità dell’aria. Da migliorare sul fronte della mobilità (è il comune che spende meno per il trasporto pubblico locale) e delle energie rinnovabili.
Città di Castello conferma il primato negativo assoluto di ben 81 auto ogni 100 abitanti, e piuttosto elevato anche il dato degli incidenti stradali. In miglioramento, ma pur sempre tra le peggiori, la qualità dell’aria per via delle polveri fini soprattutto, ma anche la produzione di rifiuti è tra le più elevate, così come resta il valore più basso per la spesa pro capite per la tutela ambientale.
Sul fronte aria è Terni il Comune peggiore, quello che registra il superamento più frequente di tutti gli indicatori, gli stanno dietro Narni, Città di Castello, Foligno che sono le realtà con più chiare criticità. Una delle principali novità dell’edizione di quest’anno è che ai parametri oltre alle polveri sottili PM10, PM2.5 e l’Ozono si è aggiunto anche il biossido d’azoto NO2 inquinante associato al traffico.
Emerge che in una regione altamente motorizzata come l’Umbria, il traffico veicolare incide pesantemente sui parametri dell’aria, ma vi sono numerosi altri fattori da considerare come ad esempio il riscaldamento domestico e la particolare configurazione morfologica di alcuni dei comuni oggetto del report.
Il quadro complessivo di Legambiente è quello di una regione dove le performance ambientali non migliorano abbastanza e che soprattutto si muove a più velocità con il consumo di suolo che continua a crescere in maniera significativa, così come aumentano incidenti con morti e feriti e si fanno pochi passi avanti nella transizione energetica alle rinnovabili. Sul fronte rifiuti, le virtuosità sono ancora troppo a macchia di leopoardo.
Perugia
28/03/2023 08:58
Redazione