"Porcarelli deve ritirare i licenziamenti e le istituzioni locali e nazionali devono chiedere conto delle ingentissime risorse pubbliche che la ex Merloni, poi Jp e oggi Indelfab ha nel corso degli anni drenato senza mai rilanciare un' azienda che è una ricchezza essenziale per questo territorio ed è patrimonio, prima di tutto, dei lavoratori". È questo il messaggio che è stato lanciato stamani dai lavoratori della ex Merloni riuniti in piazza a Gualdo Tadino insieme ai sindacati, ai sindaci di Gualdo e Nocera Umbra e con la presenza dei consiglieri regionali Tommaso Bori e Donatella Porzi e del parlamentare Walter Verini. "Già nell' incontro di lunedì a Fabriano - hanno detto i rappresentanti dei lavoratori - ci aspettiamo che Porcarelli ritiri il suo atto unilaterale, che metterebbe letteralmente in ginocchio 600 famiglie tra Umbria e Marche e un territorio, quello della fascia appenninica, già duramente provato da anni di crisi". "Siamo stufi di sentirci dire che siamo dei privilegiati perché abbiamo 600 euro di cassa integrazione al mese, con i quali si fa fatica ad arrivare alla terza settimana - hanno sottolineato i lavoratori nei loro interventi - quello che chiediamo da sempre è di poter lavorare, ne va del nostro futuro e della nostra dignità".
Intanto il gruppo consiliare del Partito democratico nell'' Assemblea legislativa dell'' Umbria interviene sulla situazione della Jp Industries annunciando un atto di indirizzo che verrà presentato nella prossima seduta d'' Aula. "Le istituzioni devono prendere in carico la vicenda, per questo porteremo il tema all'' attenzione dell'' Assemblea legislativa, con una mozione da discutere nella prossima seduta d'' Aula. I lavoratori non vogliono vivere di cassa integrazione ma vogliono sviluppo. Serve dunque un imprenditore serio, in grado di dare garanzie", sottolinea il gruppo regionale del Partito democratico, che oggi - ricorda, in una nota della Regione - "ha partecipato con il capogruppo Tommaso Bori e la consigliera Donatella Porzi, al presidio di Gualdo Tadino, organizzato dai sindacati Fim, Fiom e Uilm". "Ai lavoratori Jp Industries che, dopo anni di rimbalzi e cassa integrazione, stanno subendo l'' ennesima umiliazione delle procedure di mobilità, la nostra vicinanza e impegno. L'' azienda, dopo anni di sostegno - dicono i consiglieri - ha deciso, in maniera unilaterale, di avviare le procedure di mobilità per 600" persone. Un atteggiamento "da stigmatizzare e condannare". "Compito delle istituzioni ora - proseguono i consiglieri - è di difendere i lavoratori e di ricostruire un futuro per il territorio, da tempo provato da una crisi economica diffusa, causata proprio dal colosso dell'' elettrodomestico. Servono strumenti incisivi, che sappiano sfruttare le potenzialità del territorio, mettendo a disposizione anche le risorse dell'' accordo di programma. Servono imprenditori, in grado di sviluppare un territorio e non prenditori, che pensano solo al profitto".
Gubbio/Gualdo Tadino
22/08/2020 12:05
Redazione