F35, il ministro Pinotti porta l'esempio Oma di Foligno: "Non penalizziamo le aziende"

"Quando si dice 'no agli F35 e si' al lavoro' - ragiona - si dice una cosa sbagliata. Preferirei si dicesse 'no agli F35 perche' sono contrario ai cacciabombardieri'. Forse non si sa che ci sono 60 aziende italiane a lavorare su questo progetto e alcune hanno investito e creato posti di lavoro". Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti (nella foto) esemplifica con il caso della Oma di Foligno, un'azienda che ha programmato investimenti fino al 2040 per 50 milioni, di cui una decina gia' impegnati, per fare componenti al carbonio con tecnologia innovativa, creando 330 posti di lavoro in prospettiva, proprio per il programma F35. "Se usciamo dal programma che e' partito nel 1988 rischiamo di far avere a molte aziende danni economici", aggiunge Pinotti. Occorre quindi ragionare sui problemi di sicurezza del futuro e "su cosa serve alla Difesa. Possiamo immaginare di rendere alcuni programmi operativi piu' europei, di gestirne i costi non solo a livello di singole nazioni, ma non dobbiamo sguarnire con scelte di oggi i rischi da qui a 20 anni". "Ho rallentato gli investimenti e da questo arriva una buona parte dei 400 milioni di spending review da me prodotta - ricorda - non ho bloccato pero' tutti i finanziamenti. Nei prossimi anni possiamo anche rallentare di piu' questa spesa, ma solo dopo il libro bianco".