"Un' estate così Assisi non l' aveva vissuta mai". Parole del sindaco Stefania Proietti che si vanno ad aggiungere a tristezza e desolazione, pronunciate da commercianti, ristoratori, albergatori e anche dai pochi pellegrini che sono tornati nella città di San Francesco, raggiunta anche dall' ANSA. Il post lockdown per la città Serafica è durissimo, la piccola coda che si forma sotto il colonnato della piazza per entrare in Basilica Inferiore è dettata solamente dai controlli che vengono effettuati all' ingresso della chiesa così da far rispettare le le norme di sicurezza anti Covid. I 5-6 milioni di turisti che ogni anno arrivavano qui sono, al momento, un ricordo. "A parte il fine settimana, negli altri giorni potremmo anche chiudere. Gli incassi sono a terra", spiega Antonietta dal suo bar affacciato sulla Basilica Superiore. "Gli alberghi sono praticamente vuoti e le camere che si vendono sono tutte in last minute", spiega una giovane che sta alla reception di uno dei principali hotel della città. "I ristoranti fanno molta fatica, ci mancano i turisti e in particolare quelli stranieri che di questi tempi affollavano Assisi", racconta un ristoratore dal portone del suo locale praticamente vuoto. "Ma sono fiducioso - aggiunge - Se il virus tenderà a diminuire i turisti torneranno". Ad attendere i viaggiatori come una manna dal cielo è anche Lucia, da dietro al bancone del suo locale in cui vende dolci e altre specialità, oppure Francesco che vende gadget in cui San Francesco la fa da padrone. E attorno ai suoi santi la città si stringe e confida. "Siamo sempre ripartiti da San Francesco e Santa Chiara, lo abbiamo fatto in altre occasioni di difficoltà e lo stiamo facendo anche adesso. Intanto hanno protetto la nostra città dal coronavirus e i pochi casi registrati ne sono stati una conferma", spiega il sindaco Proietti.