Festa dei Ceri: straordinaria giornata, corsa da brividi, cadute di San Giorgio e Sant'Antonio

E' stata un'altra edizione memorabile della Festa dei Ceri. Gubbio è di nuovo esplosa nella "sana follia" che ogni anno, per un giorno, richiama tutta la comunità eugubina a rinnovare l'omaggio al Patrono. Sotto un sole estivo, il 15 maggio è stato vissuto da decine di migliaia di persone in un'atmosfera di festa fin dalle prime ore del mattino - con la sveglia dei Capitani e Capodieci e la messa alla chiesetta dei Muratori. Quindi, dopo le sfilate, la splendida alzata in piazza Grande in una cornice straordinaria. Nel pomeriggio poi la travolgente corsa delle 6, con i Ceri l'uno vicino all'altro nel primo tratto della Callata dei Neri e del Corso. Nessun indugio anche nel secondo tratto (mercato e S.Martino) prima delle birate della sera. In via XX Settembre poi la prima caduta, quella di Sant'Antonio, che ha causato anche il danneggiamento del santo. Sul monte invece è toccato a San Giorgio conoscere l'amarezza della caduta per ben due volte, sul primo stradone, pochi metri dopo la partenza, e tra la seconda e terza cappelluccia. Anche in virtù di queste difficoltà, il cero di Sant'Ubaldo non ha avuto difficoltà ad accumulare un vantaggio sufficiente per chiudere la porta della Basilica. Al di là delle cadute, che fanno parte della corsa, pur con gli inevitabili strascichi polemici tra i ceraioli, una giornata intensa conclusa ai piedi dell'urna che custodisce il corpo del Patrono S.Ubaldo. E un'altra giornata indimenticabile che resterà nella memoria, in onor del Patrono di Gubbio.