Domenica prossima, in occasione della festa dei Ceri Mezzani, i ceraioli di Sant'Ubaldo, all'arrivo in Basilica , ritorneranno "al rituale dello scavijamento non simultaneo" .
Lo annuncia lapidario il presidente della Famiglia dei Santubaldari Ubaldo Minelli nella missiva inviata oggi a sindaco, vescovo, Università dei Muratori, Maggio Eugubino nonchè ai presidenti delle Famiglie dei ceraioli di San Giorgio e dei Santantoniari, all'indomani dell'assemblea dei ceraioli santubaldari tenutasi ieri sera in taverna.
Scrive Minelli che, a seguito di una discussione in cui è intervenuto anche il contributo del racconto del capodieci Andrea Marcheggiani e del capocetta Diego Bellucci, l'assemblea ha ritenuto che la decisione di tenere in piedi il cero di Sant'Ubaldo e di aprire il portone per lo scavijamento simultaneo dei Ceri "è stata frutto – si legge testualmente nel documento – di una inopinata ed estemporanea iniziativa dei presenti all'interno del chiostro, imposta al capodieci e al capocetta, inizialmente restii al cambiamento".
Minelli, riportando il dibattito dell'assemblea, definisce come "atto di prevaricazione" lo scavijiamento simultaneo – si legge ancora nella nota - "posto in essere non da coloro che hanno tentato di contrastare invano il mutamento di rito ma proprio da coloro che non hanno consentito lo scavijiamento, disattendendo così una precedente decisione assembleare generale del Cero di Sant'Ubaldo presa all'unanimità".
La lettera richiama motivazioni storiche ed anche implicazioni di carattere religioso alla base dello scavijiamento non simultaneo, mentre condivide l'omaggio fatto insieme dai ceraioli alle spoglie di Sant'Ubaldo all'interno della Basilica. Queste considerazioni hanno condotto l'assemblea a decidere di seguire per domenica prossima un corso diverso da quello del 15 maggio , con i Mezzani che scavijeranno secondo quello che viene definito dalla nota dei Santubaldari il "rito storicamente corretto".
La notizia (e la lettera stessa) nel giro di poche ore è divenuta oggetto di commenti, alcuni anche fortemente critici, sul principali "social" divenuti in queste giornate di dibattito infuocato, una sorta di taverna virtuale. Decisione che arriva all'indomani di una Festa dei Ceri che , proprio per la sua conclusione in Basilica all'insegna della coralità e della condivisione, era stata applaudita dai piu, non ultimi anche dai rappresentanti istituzionali come lo stesso sindaco Stirati che l'aveva definita "la più commovente che io possa ricordare", oltre che apprezzata pubblicamente gia' in Basilica dal vescovo Ceccobelli che, nel lodare i ceraioli per la decisione presa , aveva ricordato che i Ceri "non sono la festa di qualcuno, ma di un popolo intero". Eco a seguire anche del presidente del Maggio Eugubino Lucio Lupini , il quale asupicava che quanto accaduto in Basilica il 15 maggio non fosse : "Un fatto episodico ".
Appello che , stando alla nota di oggi, non sembra sarà raccolto domenica prossima.
Gubbio/Gualdo Tadino
21/05/2015 16:26
Redazione