Festa dei ceri piccoli: il maltempo non ferma i ceraioli in erba

Nemmeno l’abbassamento repentino delle temperature e le condizioni meteorologiche avverse - in pratica è piovuto per quasi tutta la giornata - sono bastate a trattenere l’impeto dei giovani ceraioli. Nonostante le difficoltà determinate dalla pioggia, dal freddo fuori stagione e dal vento, la Festa dei Ceri Piccoli si è svolta come da copione. Una Corsa simile in tutto e per tutto - tranne che per le dimensioni - a quella dei Grandi e dei Mezzani ; con una serie di tappe e momenti che ripercorrono un rituale ormai fissato dalla tradizione. A cominciare dalle prime luci dell’alba con la sveglia ai capitani e ai Capodieci, la visita al cimitero, la messa nella chiesetta dei Muratori; e poi ancora la sfilata della mattina e la consegna del mazzolino di fiori: tutto come di consueto. Da Santa Lucia il lungo fiume di piccoli ceraioli si è poi diretto in piazza Grande. Diversi quelli che sono entrati nel Palazzo dei Consoli insieme ai Capodieci dei Ceri, attendendo di irrompere nuovamente nella piazza per l’Alzata, l’evento principale di tutta la mattina. A questa sono seguite tre “birate” in velocità, durante le quali il Cero di Sant’Ubaldo ha subito una vistosa incertezza. Ma come di consueto, quando si parla di Ceri Piccoli, lievi e grandi indecisioni hanno costellato un po’ tutta la Corsa. Dopo la “mostra” della mattina, il pranzo dei ceraioli presso gli Arconi del Palazzo dei Consoli e la pausa pomeridiana, la Corsa è ricominciata intorno alle 18,00. La Calata dei Neri ha visto tutto l’entusiasmo dei piccoli ceraioli, così come il tratto di Corso Garibaldi, la Calata dei Ferranti e poi “il mercato”. Da qui i Ceri si sono diretti a San Martino, per poi arrivare, superata la lunga salita di via dei Consoli in piazza Grande. Dopo le tre “birate” della sera la “scalata” al monte Ingino lungo gli stradoni del monte, fino alla basilica del Patrono. Il Cero di Sant’Ubaldo ha chiuso, come tradizione vuole, il portone del chiostro, per poi riaprirlo ai festeggiamenti di tutti i ceraioli. Dopo il consueto momento di raccoglimento all’interno della basilica il ritorno in città, accompagnato, - purtroppo quando la corsa era ormai finita - da un tiepido sole. Con la giornata di ieri si è consumato così anche l’ultimo “atto ceraiolo” di devozione al Patrono. Tante le emozioni vissute dai piccoli, a cominciare dai protagonisti della Festa: il Primo ed il Secondo Capitano (Eros Pierucci e Christian Cecchetti) e i Capodieci del Cero di Sant’Ubaldo (Franco Sebastiani) di San Giorgio (Roberto Ferranti) e Sant’Antonio (Marco Silvioli).