Festa della Repubblica, Brega: "Il 2 giugno ancora delle istituzioni"

Celebrare la democrazia come metodo e come valore da tutelare e potenziare. In quest''ottica la festa del 2 giugno rappresenta un'ancora del nostro Paese e delle nostre istituzioni": a dirlo e'' il presidente dell''Assemblea legislativa Eros Brega in vista delle celebrazioni della festa della Repubblica. "Con questa ricorrenza non si celebra solo un anniversario - ha sottolineato Brega - ma si compie un atto dovuto nei confronti del Paese, delle sue Istituzioni e della Costituzione, frutto di quella stagione di rinascita che prese le mosse dalla guerra di Liberazione. Se il 25 aprile e'' la festa della Liberazione e della celebrazione del valore della liberta'', quella del 2 giugno, che si collega ad essa, rappresenta la valorizzazione del principio di democrazia. La guerra di Liberazione prima e la proclamazione della Repubblica poi, rappresentano due momenti storici che videro protagonisti anche tanti umbri che con il loro sacrificio ci hanno lasciato un Paese unico. Come ha ricordato anche il presidente della Repubblica abbiamo avuto la fortuna di nascere in un Paese singolare al mondo per le sue bellezze naturali ed artistiche, ma anche per il suo patrimonio di civilta''. Nella giornata del 2 giugno dobbiamo allora riscoprire la fierezza della nostra Repubblica e del nostro essere italiani ed europei". Il presidente dell''Assemblea legislativa afferma inoltre che "oggi viviamo in un momento particolarmente delicato". "La crisi economica e sociale ma anche il risultato delle urne del 25 maggio - ha proseguito - spingono il Governo e le istituzioni ad accelerare il passo delle riforme e a dare risposte alle richieste dei cittadini. Un obiettivo ambizioso, difficile ma necessario, che sara'' centrato - ha concluso Brega - se noi tutti, politici, cittadini, classi dirigenti, giovani e meno giovani, saremo animati da una sincera passione civile e se il nostro operare quotidiano sara'' improntato all''impegno etico cosi'' come ci hanno insegnato i padri della nostra Repubblica e della nostra Costituzione".