Foligno. Dopo le dichiarazioni di Ronconi (Udc) a Trg, è scontro tra i centristi e il Pdl in vista delle elezioni

Grandi manovre in corso nella coalizione di centrosinistra: partiamo prima dalla strategia delle alleanze e poi parliamo del candidato sindaco. In una recente intervista fatta proprio a Trg, l’ex senatore Maurizio Ronconi leader umbro e locale dell’Udc si è dichiaratamente detto pronto ad avviare un dialogo con il Partito Democratico. Ronconi ha fatto notare: “non possiamo restare sempre relegati ad un ruolo di opposizione, valuteremo la possibilità di stringere accordi con la coalizione che offrirà maggiori garanzie di governabilità>. Il che, tradotto dal politichese significa guardare ad patto elettorale con i partiti della coalizione di centrosinistra. Il Partito Democratico ha già definito un’alleanza con Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Socialisti, ma non chiude la porta agli ex rivali dello scudocrociato. Anzi, dalla segreteria veltroniana si parla di una disponibilità al confronto, e persino della possibilità di introdurre un’innovazione che porti al raggiungimento di nuovi obiettivi e traguardi. Insomma, a Foligno Udc e Pd si strizzano l’occhio, ma a questo punto viene da chiedersi: Rifondazione Comunista come lo vede questo allargamento al centro moderato e cattolico? Ma anche qui c’è un fatto nuovo. Il Partito che fu di Bertinotti, rischia la scissione tra i sostenitori del neo segretario Paolo Ferrero (che per Rifondazione vuole una linea di opposizione e contestazione) e quelli di Niki Vendola, presidente della regione Puglia, su posizioni più favorevoli a ripetere l’alleanza con il resto del centrosinistra. Da segnalare, proprio in questi giorni, il licenziamento da parte di Ferrero del direttore del giornale Liberazione, che ha mandato su tutte le furie i vendoliani, pronti alla separazione. E la segreteria folignate è tutta sulla linea vendoliana: ciò significa che – seppure con qualche maldipancia – il boccone amaro di Ronconi, dovrebbe, comunque essere inghiottito. Veniamo ora ai nomi: sfuma sempre di più l’ipotesi Riommi con Mismetti a un passo dall’incoronazione. Sul fronte Pdl, perdono quota gli esponenti di partito, e si riapre invece l’ipotesi di importanti nomi della società civile.