Sarà lo scenario di piazza della Repubblica ad accogliere domani, giovedì 11 giugno alle ore 22, lo spettacolo teatrale “L’attesa”, nuova produzione della compagnia Atmo di Bastia Umbra. Macchine pirotecniche, fuochi, trampoli e maschere animeranno il cuore di Foligno con gli attori Alessio Papini, Carlo Massucci, Chiara Albanese, Franco Aiello, Giorgia Ceccarelli, Luca Mammoli, Marco Serrau che si esibiranno sotto la direzione di Graziano Lazzari, autore del testo e della regia. Oltre ai costumi e alla scenografia di Laura Lucarini e Catia Polticchia, e alle luci curate da Michele Benda, la spettacolarità dell’evento sarà garantita dalle macchine sceniche di Massimo Aristei, Dino Piccini e Franco Grassini.
“Da diversi anni la Giostra della Quintana – sottolinea il presidente della Commissione artistica dell’Ente, Stefano Trabalza – si dimostra attenta alle compagnie teatrali che sanno unire nei loro spettacoli recitazione, musica, giochi pirotecnici e riferimenti storici. La grande esperienza maturata nel panorama nazionale dalla compagnia Atmo, è stata il motivo che ci ha spinto ad iscriverla tra i nostri appuntamenti di giugno, dando così seguito ad una collaborazione con l’Ente che dura già da oltre sei anni”. Con questa nuova produzione, la Compagnia Atmo approfondisce il suo percorso teatrale basato sulla continua ricerca di nuovi linguaggi espressivi da applicare al Teatro di Piazza. L’esigenza di spettacolarità, garantita dall’uso del fuoco e della pirotecnica, si coniuga con nuove trovate sceniche e drammaturgiche, punto di forza e di espressività per tutto l’impianto narrativo. Gli attori si muovono in uno spazio scenico che si articola in più livelli, dalla piazza in cui camminano usando i trampoli e le macchine pirotecniche, alle torri metalliche collegate da pontili. “L’Attesa”, ispirandosi al Deserto dei Tartari, si propone come omaggio all’opera letteraria di Dino Buzzati e narra – in un’ambientazione e in un’epoca immaginarie – il contesto mistico legato al culto e alla festa di San Giovanni Battista, che ricorre il 24 giugno, solstizio d’estate. In tale occasione i contadini accendevano i falò, come a dar più forza al sole affinché maturasse più in fretta i frutti nei campi”. Le celebrazioni in onore del santo, hanno attirato in un piccolo borgo un gran numero di pellegrini. L’atmosfera e l’armonia di festa vengono minacciate da uno strano predicatore che semina discordia e paura, prospettando scenari apocalittici, imminenti distruzioni e guerre. La gente è smarrita e poco a poco si lascia convincere dallo scriteriato predicatore. Crescono il sospetto e la discordia, fin quando qualcuno non trova il coraggio per ricomporre l’equilibrio iniziale scacciando l’incubo di guerre e distruzioni”. La dimensione onirica e mostruosa sono sostenute dalla parola e dal gesto, con lo scopo di dar ritmo e spettacolarità ad una storia emozionante e coinvolgente.
Foligno/Spoleto
10/06/2009 14:07
Redazione