Foligno. Novantanove centesimi per rilanciare il centro

Non c’è bisogno di alcuna indagine Istat per rendersi conto, anche ad una prima occhiata superficiale, che la recessione economica di cui tanto si discute è qualcosa di diverso da un’astrazione. Eccola, la crisi. Si materializza nella girandola dei negozi del centro che aprono e chiudono, nel giro di un semestre. Qualcun altro, se può, abbassa la serranda e la rialza in periferia, delocalizzando la propria attività. Per questo val la pena spendere un paio di parole sul coraggio imprenditoriale di chi, invece, in assoluta controtendenza, decide di restare intra moenia. Puntano novantanove centesimi e tutti i suoi multipli sulla ruota di Foligno, del suo antico, cuore storico, gli ultimi custodi del commercio cittadino. Un commercio in piena trasformazione, a dir la verità. Che si affida al potere concorrenziale della grande distribuzione. Ecco, dunque, al civico trentanove di via Umberto I il nuovissimo bazar del risparmio. Si chiama Ninetnine cent paradise che, tradotto, dovrebbe suonare più o meno così, "Il paradiso dei 99 centesimi". E in effetti a varcare la soglia del punto vendita non può non balzare all’occhio l’uniformità dei prezzi di tutti gli articoli presenti, il cui costo non supera mai, appunto, la cifra di un euro meno un centesimo. Basta davvero poco per provarci e invertire la tendenza, il profondo rosso degli affari in una tonalità meno accesa e allarmante. Basterebbero, forse, anche solo 99 centesimi. Novantanove centesimi e un pizzico di coraggio.