Foligno. Quintana e “doping”, cinque rioni coinvolti

Per il mondo della Quintana, il nuovo anno comincia subito con un clamoroso colpo di scena: quattro folignati sono infatti indagati nell’ambito dell’inchiesta Zodiaco, con un'altra persona – residente fuori regione – ma comunque strettamente legata alla Giostra finita nel mirino degli inquirenti. Parliamo della già citata operazione Zodiaco, quella avviata nell’ottobre 2006 su scala nazionale, dai Nas dei Carabinieri al fine di verificare un presunto traffico di sostanze illecite, sia ad uso umano che veterinario di provenienza estera. Vennero passati al setaccio ippodromi, concorsi ippici, gare olimpiche e parolimpiche, corse di galoppo e manifestazioni equestri come – per l’appunto – la Quintana di Foligno. Ecco quindi che per il filone umbro, arrivano le conclusioni, ed il Sostituto Procuratore della Repubblica Sergio Sottani ha notificato ad undici umbri – tra i quali figurano i quattro quintanari - gli avvisi di conclusione delle indagini (validi come avvisi di garanzia). In parole povere, questo significa che gli indagati tramite i loro legali avranno ora venti giorni di tempo per opporsi alle conclusioni raggiunte dalla Magistratura e presentare una propria memoria difensiva. Il rischio concreto che si prefigura, è quello di un rinvio a giudizio, nel caso, verrà fissata un’apposita udienza preliminare. I reati che vengono contestati alle persone implicate sono quelli di “frode sportiva, e maltrattamento di animali legato all’utilizzo di sostanze vietate”. Secondo i bene informati - anche se restiamo nel campo delle indiscrezioni - le persone coinvolte sono legate a cinque rioni: Ammanniti, Badia, Cassero, Contrastanga e La Mora. Da precisare che stiamo comunque parlando di responsabilità personali ed individuali, tanto che la Giostra in sé è già uscita pulita dall’operazione, con i prelievi sui cavalli effettuati dai laboratori Unire di Milano, che hanno dato esito negativo. Intanto il presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, fa sapere che verrà convocato un Consiglio Direttivo urgente per esaminare la vicenda ma che comunque – si precisa - i fatti restano strettamente legati alle eventuali colpe dei cinque soggetti indagati. Anche se in ambienti quintanari, non si crede tanto all’ipotesi di detenzione di sostanze vietate, ma si parla invece di eventuali sviste, nel non aver effettuato sugli appositi registri tutti gli elenchi dei medicinali a disposizione