Foligno: Quintana, stasera si decide sulla proroga di Metelli

Il presidente dell’Ente Giostra Domenico Metelli, potrà ricandidarsi alla successione di se stesso, per riconquistare (ancora una volta) Palazzo Candiotti? E’ questo l’interrogativo che tiene col fiato sospeso l’intero mondo quintanaro (e non solo) … dato che ormai le vicende quintanare sono di pubblico interesse, e riguardano (come recita il bando) la cittade tutta. Ad esprimersi sulla questione, sarà chiamato questa sera il Consiglio dei Cento, ovvero sia il Parlamento della Giostra, composto – per la verità da 150 rappresentanti –, e cioè, tutti i consiglieri rionali. La convocazione è fissata per le ore 21 alla Sala Video dell’Auditorium San Domenico, dove saranno allestite le urne che consentiranno di votare, in merito all’abrogazione dell’ormai famoso “quarto comma dell’articolo 24 dello statuto e del settimo comma dell’articolo 56”. Di cosa si tratta? Spiegato in parole povere - anche per i non addetti ai lavori – la richiesta è quella di cancellare la norma che fissa un limite di due mandati consecutivi sia per il presidente dell’Ente Giostra, che per i priori. Ad oggi infatti – così come avviene per le elezioni comunali – il sindaco non può svolgere più di due legislature consecutive. Se stasera il parlamentino quintanaro abrogherà lo sbarramento, sia Metelli che ben otto priori su dieci, avranno la strada spianata verso il cosidetto “terzo mandato” e potranno quindi ripresentarsi alle elezioni per essere rieletti. Nel caso – si riterrebbe poi necessario un ulteriore passaggio in ogni consiglio rionale – in quanto lo sbarramento per i priori, è contenuto anche negli statuti di ciascuna contrada. Secondo i bene informati il Consiglio dei Cento – alla fine - darà il via libera alla proroga di Metelli, ma qualche insidia resta sempre in agguato. C’è il rischio del non raggiungimento del quorum dei votanti, i contrari potrebbero scegliere strategicamente di disertare le urne e far saltare tutto. Altro nodo da sciogliere sarà la modalità di voto: se la votazione sarà palese (per alzata di mano) si prevedono meno colpi di scena, se passerà il voto segreto, potrebbero saltar fuori amare sorprese e ribaltoni inaspettati. A supervisionare il tutto, il notaio Elisabetta Carbonari, il Collegio dei Revisori dei Conti e l’assessore alla Cultura Elisabetta Piccolotti.