Foligno: Varanzano interrogato dal Gip

Arriverà in serata l’esito dell’udienza di convalida del fermo a carico di Rocco Valanzano, il pluripregiudicato fermato per la morte del Carabiniere spellano Andrea Angelucci, travolto da una Bmw X5 a folle velocità. Ancora inspiegabile il motivo che avrebbe spinto Varanzano alla folle corsa omicida nel corso della quale sono rimasti feriti anche due carabinieri in servizio a Foligno - Carmelo Infuso e Luigi Beltempo- e altri 3 colleghi di Modena dove per Valanzano sono arrivate le manette. Prima il furto di una Ford Focus e poi quello del suv di lusso infatti non giustificherebbero l’enorme gravità del reato di omicidio per il quale il modenese rischia oggi il carcere a vita. L’uomo, difeso dai legali Andrea Stefani e Samantha Amodio incontrerà oggi al Sant’Anna, casa circondariale di Modena, il pubblico ministero Claudia Natalini e il giudice per le indagini preliminari Federico Maria Meriggi davanti ai quali potrebbe ancora avvalersi della facoltà di non rispondere, come già accaduto subito dopo il fermo. Dalla Procura di Modena che indaga Varanzano per il tentato omicidio dell’agente di polizia Cristian Salzetta le indagini potrebbero essere trasferite alla procura di Perugia competente per l’ipotesi di reato ben più grave di omicidio volontario aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Intanto si attende l’esito delle prove tossicologiche su Varanzano, eseguite subito dopo l’arresto. Ieri mattina i colleghi del nucleo operativo folignate al comando del maresciallo Marco Meloni, sezione dove lavorava Angelucci, anche insieme al Capitano di compagnia Andrea Mattei sono tornati a Volperino, ripercorrendo gli eventi che hanno portato alla morte di Andrea e raccogliendo le testimonianze di chi, residente in quei luoghi ha assistito all’ultima operazione del coraggioso maresciallo Angelucci morto in servizio per l’inspiegabile follia di un personaggio sorprendentemente simile, per sangue freddo e follia omicida, al lupo di Montefalco, il bandito Fausto Liboni.