Foligno: black out microfonico e la seduta consiliare è rinviata a martedì

E alla fine Big Beng ha detto stop. La celebre frase di Enzo Tortora nel suo indimenticabile Portobello potrebbe adattarsi alla perfezione per descrivere l’epilogo dell’attesa seduta del consiglio comunale di Foligno di ieri. Al centro dell’attenzione la richiesta di dimissioni della Giunta da parte del centrodestra folignate, dopo l’esplosione del caso Sanitopoli. Ma a decidere per il rinvio non sono state iniziative politiche o clamorose prese di posizione. Ci ha pensato l’impianto microfonico della sala consiliare che è andato in tilt proprio nel momento in cui prendeva la parola il consigliere Carnevali di Sinistra indipendente, per altro tra gli interventi più attesi. Uno scherzo del destino, che si presta a varie interpretazioni a seconda delle parti. Morale, rinvio della seduta di una settimana. Martedì prossimo nuova seduta sicuramente con una opportuna revisione del funzionamento dei microfoni, prima di dare il via. Nonostante il black out improvviso, non è mancato il tempo per ascoltare le diverse prese di posizione degli schieramenti politici dell’assise folignate, con una raffica di ordini del giorno: ha aperto le danze il documento firmato da PDL e Cambiare Foligno che chiedeva le dimissioni di Sindaco e Giunta. Iniziativa che però non ha raccolto le 12 firme necessarie alla mozione di sfiducia: la conta si è fermata a 9. L’opposizione di centrodestra si è trovata infatti nel mirino della lista “Impegno Civile” con la Filipponi che ha bacchettato il PDL per la campagna manifesti dei giorni scorsi ma al tempo stesso ha chiesto a Mismetti di stilare un bilancio di mandato, chiedendo conto implicitamente della vicenda scaturita dall’inchiesta sulla Asl 3. Non ha usato mezze misure l’ex Difensore civico parlando di padrini che non possono dare lezioni di morale a Foligno. Ordine del giorno anche da parte di Metelli dell’UDC, che già dai nostri microfoni aveva chiesto alla maggioranza un gesto significativo per restituire credibilità alla gestione della cosa pubblica, dopo che il consiglio comunale – parole dello stesso esponente centrista – è stato ingannato in merito a riunioni annunciate ma mai avvenute. Sia Filipponi che Metelli però non hanno sottoscritto la mozione di sfiducia del PDL. Infine la maggioranza stessa di centrosinistra, che ha fatto quadrato, rinnovando la fiducia a Mismetti ed esecutivo comunale, con il distinguo di Bruschi, di Sinistra e Libertà, che ha preannunciato un’integrazione del testo. Quindi il colpo di scena, degno di una commedia d’altri tempi: salta il microfono e la seduta non può proseguire. Una sorta di gong, non si sa quanto provvidenziale, che rinvia la seduta al prossimo round di martedì 16 novembre.