Foligno: la festa della Madonna del Pianto tra folclore e spiritualità

L’appuntamento con la tradizione si è rinnovato ancora una volta. Un’intera giornata, quella di domenica, dedicata alla Madonna del Pianto, compatrona di Foligno. Al Santuario di Sant’Agostino, prospiciente la centralissima piazza Garibaldi, fin dalle prime luci dell’alba si sono avvicendati i fedeli accorsi per partecipare alle celebrazioni eucaristiche che si sono susseguite con cadenza oraria per tutto l’arco della giornata. Nel corso della celebrazione eucaristica delle sette e trenta uno dei momenti più toccanti dell’intero rito, vale a dire il disvelamento della sacra immagine. A officiare la messa delle undici e trenta il vescovo di Foligno monsignor Arduino Bertoldo, alla presenza delle autorità civili e religiose e della corale Santa Cecilia. Il calendario degli appuntamenti pomeridiani si è articolato con la celebrazione del rosario, alle quindici e trenta, e con i vespri delle diciotto nel corso dei quali è stata infine coperta la sacra immagine. A fungere da cornice folcloristica il mercato delle arance, colorato e vivacissimo, che ha animato la piazza con i suoi banchi ricolmi dei profumatissimi agrumi. Una devozione, quella tributata alla Madonna del Pianto, che affonda le sue radici nel secolo barocco. Leggenda vuole, difatti, che nel 1614 il cardinale Scipione Borghese, abate di Sassovivo, conceda a don Santi il permesso di erigere nell’attuale sito ove sorge il santuario una confraternita di laici all’interno della chiesa. Intensa, nonostante il trascorrere dei secoli, la devozione dei folignati alla Madonna del Pianto, la cui azione miracolosa è sempre stata associata alla protezione dai terremoti. Si ricorda, in particolare, quello del 15 gennaio 1703, avvenuto proprio nell’omonima chiesa durante le celebrazioni annuali della Vergine. I fedeli assicurano che mentre in altre città limitrofe le scosse telluriche distrussero edifici civili e religiosi, Foligno rimase praticamente indenne e tutti i folignati scamparono prodigiosamente alla tragedia.