“Sport: ‘S’ come sacrificio, ‘P’ come passione, ‘O’ come ordine, ‘R’ come regole, ‘T’ come testimoni”. Così ha descritto il significato della parola Sport il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi durante la celebrazione “Lo sport incontra San Feliciano”, un appuntamento, promosso dalla Diocesi di Foligno (ufficio diocesano per la Pastorale sport e tempo libero) in collaborazione con il centro sportivo Italiano di Foligno. Tanti gli atleti, i dirigenti e le famiglie che hanno aderito all’invito che il Csi e la Diocesi hanno rivolto agli sportivi. La serata è iniziata con l’accensione della fiaccola sul cortile del liceo scientifico “Marconi” alla presenza del presidente del Csi, Giovanni Noli, e della dirigente dell’Istituto, la professoressa Maria Paola Sebastiani. La fiaccola è stata benedetta da don Simone Marchi ed ha poi seguito il percorso prestabilito: gli atleti delle varie società sportive, quindi, si sono incamminati “armati” di fiaccola che veniva passata di mano in mano lungo il percorso, fino a far correre proprio i più piccoli per l’ultimo tratto da via Garibaldi fino alla chiesa di Sant’Agostino. Ad attendere il folto gruppo di atleti, che hanno sfidato il freddo intenso della sera, il vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi ed il consulente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini, fratello del ben più noto Demetrio Albertini per tanti anni giocatore del Milan. Proprio don Albertini ha raccontato la sua esperienza all’interno dell’Ente di promozione sportiva: don Alessio ha parlato del suo inizio all’interno dell’oratorio, prete della diocesi di Milano dal 1992. Appassionato di sport, grazie anche a suo fratello Demetrio, ex calciatore ha dedicato parte del suo tempo alla riflessione sui grandi valori che lo sport è capace di trasmettere come grande agenzia educativa ed è impegnato nella formazione degli educatori sportivi. Una testimonianza come ha ricordato don Antonio Ronchetti della Pastorale del tempo Libero che lo scorso anno aveva visto la presenza di frate Stefano Albanesi (promessa del calcio che ha abbandonato le scarpette da pallone e vestendo, invece, il saio) e di Leonardo Cenci, maratoneta malato di cancro che, proprio in questi giorni si trova in ospedale per un aggravamento improvviso delle sue condizioni, al quale don Antonio Ronchetti ha inviato un caloroso saluto. “Dare il meglio di se stessi –è stato detto - è un aspetto fondamentale nello sport per qualsiasi atleta che, individualmente o in squadra, gareggi con tutte le forze per ottenere il proprio risultato sportivo”.

Foligno/Spoleto
23/01/2019 18:12
Redazione