Ieri mattina, alla prima udienza del processo istruito a suo carico, l’ispettore di polizia, all’epoca dei fatti in forza al Commissariato di Foligno, era contumace. Dopo la riammissione in servizio, risalente ormai a un anno fa, il poliziotto è stato trasferito alla Questura di Roma e ieri non si è presentato in aula. Pesanti i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Perugia. Accusato di corruzione, soppressione e occultamento di documenti, truffa, corruzione in atti d’ufficio e millantato credito per il presunto rilascio facile, e dietro corresponsione di denaro, di permessi di soggiorno ad extracomunitari irregolari, l’uomo era stato arrestato e tradotto nel carcere perugino di Capanne. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’ispettore di polizia (difeso dall’avvocato Sandro Picchiarelli) avrebbe intascato, in più di un’occasione (al vaglio della magistratura una decina di casi), mazzette sottobanco in cambio di permessi di soggiorno o carte di cittadinanza. I fatti, risalenti al 2003-2004, avevano fatto finire nel registro delle notizie di reato altri dodici co-indagati, la gran parte dei quali ha poi definito la propria posizione con riti alternativi nel corso dell’udienza preliminare. Co-imputati, insieme all’ispettore, cinque soggetti, tutti a vario titolo coinvolti nella vicenda. Ieri, di fronte al collegio giudicante del tribunale di Perugia (presieduto dalla dottoressa Cristiani, a latere la dottoressa Brutti e la dottoressa Monaco), dopo l’ammissione delle richieste istruttorie, hanno deposto un sovrintendente e un viceispettore di polizia, in veste, entrambi, di testimoni dell’accusa. L’ispettore ha sempre negato ogni addebito giustificando il denaro intascato come il volontario sostegno di un imprenditore ad una società sportiva folignate di cui lo stesso ispettore era un dirigente. Una storia diversa, insomma, che niente avrebbe avuto a che vedere con il presunto giro di permessi facili. A inchiodare l’ispettore folignate una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali. Il magistrato ha rinviato il procedimento al 14 marzo, udienza fissata per la prosecuzione dell’istruttoria dibattimentale e l’audizione di un testimone-chiave.
Foligno/Spoleto
16/01/2007 08:51
Redazione