Il Consiglio generale della Cisl ha approfondito questa mattina a Foligno la fase di programmazione in Umbria dei futuri Fondi comunitari 2014-2020. Queste saranno le risorse più importanti e consistenti a disposizione della Regione per orientare e programmare le scelte future di sviluppo e innovazione del sistema economico regionale, per promuovere nuova occupazione e lavoro qualificato e far uscire un’ Umbria migliore da questa crisi che assume sempre più caratteri di cambiamento epocale.
Le sfide saranno quelle connesse a come ridare competitività ad una Regione in declino, come far recuperare produttività e qualità al sistema economico e produttivo, come riqualificare le politiche territoriali e le aree urbane, come qualificare il lavoro e promuovere nuova occupazione a partire dai giovani scolarizzati.
Il segretario regionale Cisl Umbra Claudio Ricciarelli, nella sua introduzione all’approfondimento che si è svolto oggi a Foligno, ha insistito molto sulla necessità di marcare una netta discontinuità con le politiche passate attraverso scelte davvero innovative circa l’utilizzo dei futuri fondi comunitari. “Questi –ha sottolineato il segretario- devono rappresentare un esempio importante nella direzione di un cambiamento vero capace di ridare all’Umbria quell’attrattività complessiva che si è andata perdendo”. Tra le scelte da fare, Ricciarelli, nel corso del seminario, ha indicato la necessità di rendere selettivi e premiali gli interventi al sistema delle imprese sostenendo quei progetti davvero innovativi e quelle filiere economiche più strategiche per una crescita futura intelligente dell’ Umbria (agroalimentare, meccanica avanzata, chimica verde, made in Italy, turismo-ambiente-cultura, energie rinnovabili, artigianato, recupero e riqualificazione urbana, un nuovo rapporto fra ricerca, conoscenza università e imprese). Va favorito anche un processo di cooperazione su alcuni progetti strategici interregionale evitando un’eccessiva ricentralizzazione delle risorse a livello statale.
“I sostegni pubblici comunitari, statali, regionali della futura programmazione dei fondi europei, (circa 1,6 miliardi di euro nei prossimi 7 anni) –ha spiegato Ricciarelli- devono rappresentare per l’Umbria un vero e proprio volano moltiplicatore di risorse private da concentrare in pochi ma qualificati interventi capaci di massimizzane anche gli effetti occupazionali”.
A conclusione dei lavori –ai quali hanno preso parte Giulia Tavernese della Cisl nazionale, il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e il direttore regionale Lucio Caporizzi- si è sollecitata la necessità di impegnare, presto e bene, tutte le risorse non spese della passata programmazione, favorendo una positiva transizione fra vecchia e nuova programmazione, anche in interventi di carattere anticongiunturale, favorendo un virtuoso partenariato istituzionale e sociale, una integrazione effettiva delle risorse e delle politiche e un sistema rigoroso di monitoraggio, valutazione dei programmi e progetti realizzati anche attraverso un’unica Autorità di Gestione e una semplificazione burocratico/amministrativa delle procedure di accesso.
Foligno/Spoleto
10/12/2013 15:42
Redazione