Girlanda (PDL): "Gubbio deve voltare pagina"

"L'incredibile e paradossale vicenda della mancata approvazione del bilancio del Comune di Gubbio, votato dal sindaco in una emblematica e totale solitudine, rappresenta il punto di arrivo di un percorso che avevamo da tempo anticipato. Un percorso che esemplifica nella maniera più assoluta l'inaffidabilità delle tenuta della coalizione di centrosinistra, nata in maniera forzata a seguito dell'esito delle primarie per la scelta del candidato sindaco - forzate esse stesse - punto nevralgico della fragilità della maggioranza nata da quella serie di alleanze imposte e mai digerite". Si apre così una nota del coordinatore regionale del PDL, Rocco Girlanda, in merito alla crisi politica di Gubbio dopo la mancata approvazione del bilancio consuntivo, nella cui seduta il sindaco Guerrini è stato di fatto sfiduciato dalla sua maggioranza. "Già dopo il primo anno di governo, la giunta Guerrini ha spesso avuto bisogno di reggersi sui voti dei transfughi del Pdl, traditori essi stessi del mandato loro affidato dagli elettori, palesando in tal modo l'assoluta incapacità ed inadeguatezza politica e amministrativa in un consiglio comunale che aveva visto, all'indomani dell'esito elettorale, una maggioranza composta da 18 consiglieri, subito dispersi e frastagliati a seguito delle divisioni interne. L'intreccio di vicende politiche, giudiziarie e umane ha prodotto un regresso etico e morale in quella che dovrebbe essere la massima assise cittadina, che non ha precedenti nella storia della città. Una realtà tanto più grave nel momento storico attraversato dal Paese in generale e dal nostro territorio in particolare. La drammatica situazione attuale, che rischia di consegnare la nostra città alla stasi amministrative e gestionale, hanno dei volti e delle responsabilità precise, da ricercare unicamente nei partiti che neanche due anni fa si unirono in una coalizione, che oggi assume i connotati di un gigante di argilla. Questo modello ha ormai palesemente fallito, così come la boria che lo aveva accompagnato. Una dinamica purtroppo molto simile a quella che si è verificata a livello nazionale, dove la parte, sempre di sinistra, che pretendeva di aver vinto le elezioni, ha finito per lasciare il Paese senza governo per due mesi, aggiungendo così danno a danni e decretando la propria fine. In questo quadro bisogna prendere atto del danno provocato, dell'incapacità di dare un progetto e un futuro alla città: denunce, queste, non solo della parte politica che rappresento, bensì contenute nelle stesse prese di distanza dei membri di quella maggioranza che oramai è in frantumi. Si tratta di una presa di coscienza sicuramente difficile, ma urgente e necessaria: Gubbio ha bisogno di voltare pagina".