Gli ambasciatori del Vaticano in visita a Gubbio.

GUBBIO - “Conoscevamo Gubbio per la sua vocazione alla pace sulla scia della storia di San Francesco e il lupo, ora saremo figli devoti anche di Sant'Ubaldo”. E’ stato questo il saluto dell’ambasciatore colombiano giunto domenica scorsa a Gubbio insieme ad altri rappresentanti accreditati presso la Santa Sede e provenienti da Paesi di tutto il mondo. Oltre 15 gli ambasciatori per un tour attraverso l'Umbria - organizzato dall’associazione “Scoprendo l’Italia” - e dunque anche tra le pietre medievali di Gubbio e sotto l'Albero più grande del mondo, “una meraviglia moderna”, come l'ha definita il portavoce colombiano della delegazione. A ricordare l'importanza e la grandezza della figura del patrono Sant'Ubaldo il suo successore, il vescovo monsignor Ceccobelli, che è tornato a dirsi “sempre più innamorato della sua diocesi” e che ha sottolineato come nelle preghiere della Chiesa tutta, e quindi anche di quella eugubina, ci si ricordi delle guerre e delle vittime dei vari paesi che purtroppo sono teatri di guerra. “Anche in molti dei vostri Stati ci sono conflitti”, ha ricordato Ceccobelli agli ambasciatori di Corea, Slovenia, Croazia, Bolivia, Egitto, Repubblica Ceca, Giappone, Haiti, Bosnia Erzegovina e Colombia, seduti nella splendida Sala Trecentesca di Palazzo Pretorio. Prima di visitare la città e di ammirare l'esibizione degli Sbandieratori di Gubbio, gli ospiti hanno ricevuto in dono dalle mani del sindaco Orfeo Goracci il libro realizzato con le fotografie del prete detective “Don Matteo”. Anche il Sindaco ha voluto sottolineare lo spessore sempre attuale della persona e del vescovo Sant’Ubaldo che ancora oggi “compatta attorno a sè il sentire dell'intera città, sia essa cattolica sia laica, sia colta che semianalfabeta”. Ma l'annuncio che ha suscitato più suspance è stato quello dell'organizzatore del tour, il dottor Porcaro, che ha lanciato un’anticipazione: “Chissà che per maggio non ci siano viste a Gubbio ancora più illustri con grandi nomi…non mettiamo limiti alla divina Provvidenza”. Piazza Grande e le bandiere degli Sbandieratori hanno infine salutato la delegazione che ha partecipato allo spettacolo assieme alla meraviglia di molti turisti, richiamati dal suono delle chiarine e dei tamburi e dalle bandiere al vento.