Goracci scrive: "Ricostruzioni aberranti, non reggeranno"

Dopo 56 giorni di 'prigionia', di carcere preventivo senza che nessun tribunale mi abbia giudicato colpevole, posso finalmente scrivere". Inizia cosi' la lunga lettera con la quale l'ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci ringrazia chi gli e' stato vicino, a partire da "mia figlia, mia madre, mia sorella e mia suocera. A mia moglie - aggiunge - alla compagna Laura, che e' l'unica persona in questa tremenda e assurda vicenda verso la quale mi sento in 'colpa' e alla quale debbo delle scuse" e alla quale Goracci ritiene di dovere gran parte della “tenuta” e della lucidità. Goracci ringrazia poi "parenti, amici e compagni". "Mentre lo tsunami devastava la mia immagine di uomo e di rappresentante politico-istituzionale - scrive ancora Goracci- con una gogna mediatica senza precedenti, ci voleva coraggio e convincimento a solidarizzare con me", e voi – scrive - li avete dimostrati entrambi in abbondanza! Nella lettera l’ex sindaco di Gubbio rivolge un pensiero di vicinanza alle persone coinvolte nell’inchiesta e un riconoscimento alla professionalità e all’umanità dei suoi legali Franco Libori e Marco Marchetti. Sull’inchiesta si limita a scrivere che “certe “costruzioni” o “ricostruzioni” e un certo modo di fare politica non solo sono aberranti, ma non potranno reggere alla prova dei fatti e degli atti”. Goracci spera di tornare al più presto alla “normalità” e annuncia che farà di tutto per difendere non solo la sua onorabilità di uomo e amministratore pubblico che ha sempre fatto della coerenza, correttezza, concretezza e onestà la sua bussola, ma anche per ricordare quello che di buono è stato fatto per Gubbio. La lettera si chiude con il ringraziamento anche a quelli che l’ex sindaco definisce i critici e i delusi in buona fede: visto come la cosa è stata presentata – conclude - il loro stupore, il loro sbigottimento e la loro delusione sono comprensibilissimi. Però, in queste settimane, prosegue, le certezze assolute si sono “incrinate”.