Gualdo: è polemica per la chiusura della scuola comunale "centro"

Le famiglie della Scuola comunale centro non ci stanno alla chiusura della scuola e inviano una lettera aperta aalla presidente della Giunta regionale, all'assessore regionale alla scuola, al sindaco di Gualdo. "Il Comitato mamme della Scuola materna comunale "Centro" di Gualdo Tadino vuole sottoporre un problema che il Comitato ritiene molto grave e che riguarda soprattutto la continuità didattica, educativa nonché psichica dei nostri bambini. Tutto ad un tratto, unilateralmente, l'Amministrazione comunale ha deciso di chiudere la "nostra" scuola. E la decisione assume già di per sé stessa una certa gravità. Ma, ancor più grave, è che all'interno di essa non si è affatto voluto tener conto dei piccoli soggetti e delle conseguenze la non fine del ciclo educativo produrrebbe su di loro. Noi dissentiamo con decisione da questa scelta che parrebbe di soli fini economici. Una scuola, quella del "Centro", che, oltre ad aver saputo sempre restituire una buona offerta formativa, si differenzia dalle altre per il periodo di apertura più lungo e per uno orario giornaliero più consono alle esigenze delle famiglie. Sfugge anche dalle nostre competenze capire per quale motivo sia stata inviata, a tutte le famiglie dei bambini in età per la scuola dell'infanzia, una lettera delle Direzione didattica statale che invitava i genitori ad iscrivere i propri figli alla statale piuttosto che a quella comunale. Va aggiunto che la scuola "Centro" risulta in assoluto la più frequentata di tutto il territorio. Ora, però, si lasciano in piedi le scuole periferiche a dispetto di questa che potrebbe risultare la più produttiva, anche dal punto di vista economico. Tra tanti fatti incomprensibili vogliamo assolutamente rigettare quello che potrebbe essere il prodotto di una particolare situazione politica. E allora, se fosse, vi preghiamo: non sulla pelle dei nostri bambini. Chiediamo quindi, a chi è ancora in grado di comprendere i veri valori della nostra comunità, di intervenire affinché si fermi questa scellerata decisione che esula da qualsiasi rapporto civile e democratico tra cittadini ed Istituzioni".