L’eminente personalità del maestro gualdese dell’arte ceramica Alfredo Santarelli e della sua fabbrica viene offerta all’osservazione del pubblico nazionale e internazionale con la mostra retrospettiva che Gualdo Tadino - la sua Città - gli dedica e che verrà inaugurata il 25 ottobre prossimo (la chiusura è prevista per il 28 febbraio 2009) presso la chiesa monumentale di San Francesco. A cinquant’anni dalla morte una vasta e suggestiva retrospettiva introduce compiutamente per la prima volta all’attività del Santarelli, la rivisita. I curatori si sono mossi su un piano il più possibile scientifico, cercando di guidare correttamente l’osservatore nel mondo del maestro, disegnando a grandi linee e nel particolare quello che fu il suo percorso culturale. La mostra è ordinata, presentata nel monumentale interno della Chiesa di San Francesco, a diretto contatto con il cuore del centro storico. Ciò aggiunge suggestione all’evento. Della fatica che tutto questo ha richiesto va doverosamente dato atto a coloro che tanto amorevolmente l’hanno costruita (Mario Becchetti, Enzo Storelli, Giancarlo Franchi, Franco Chiucchi), sviluppandola lungo un appassionante itinerario. Una mostra attraente anche nella sua architettura espositiva. Santarelli viene rivisto nella sua realtà, nella città che ha amato e in cui si è espresso. La sua “vicenda” le travalica come avviene per i fatti artistici autentici. Il professore Enzo Storelli, uno dei curatori della mostra sottolinea che: “nel proprio intimo Santarelli maturò un sogno di bellezza artistica attraverso la ceramica. Credo che la vasta campionatura del suo lavoro da esporre in San Francesco esprima bene questa aspirazione dell’indimenticabile maestro. Nelle diverse fasi culturali del suo percorso, la ricerca filologica, l’alfabeto dei caratteri, le derivazioni o filiazioni artistiche presentano sempre una notevole cura di traduzione man mano che egli opera nel quadro dell’imitazione, dello storicismo,della tradizione storicistica dell’accademia, poi del suo superamento attraverso un distacco che si configura come un ponte tra modernità e tradizione, tanto che per certe sue cose possiamo parlare di modernità antiche. Alfredo Santarelli era perfettamente consapevole che ogni epoca ha diritto alla propria cultura. Da qui la sua meditata interpretazione dell’evolversi di mode e stili nelle varie civiltà, sino al moderno. E’ questa la ragione per cui i curatori della retrospettiva hanno voluto offrire uno spaccato per quanto possibile completo della sua attività, convinti che nella valorizzazione di tutto ciò che va tramandato l’uomo ritrova molto della propria autenticità. La ceramica è, a questo fine, un veicolo privilegiato, se si considerano i collegamenti culturali che in essa è possibile cogliere, dall’Europa ai paesi islamici, a quelli orientali. Aggiungerei che in un paese come l’Italia, depositario di un patrimonio storico - artistico unico al mondo , la cultura deve essere vista non come spesa ma come investimento per lo sviluppo”. La mostra, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, è stata resa possibile grazie al contributo del Ministero delle attività produttive, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, della Camera di Commercio di perugia e dell’Associazione italiana Città della Ceramica. L’organizzazione dell’evento sarà a cura dell’associazione Pro Tadino.
15/09/2008 17:32
Redazione