Cita Dante Alighieri il priore di Porta San Donato Marco Brunetti, pochi attimi prima di stringere il palio, il 15esimo nell'albo d'oro dei giallo bianchi, quello della 43esima edizione dei Giochi de le Porte di Gualdo Tadino, tornati a disputarsi dopo un anno di stop nel 2020 causa Covid. Non ce n'è per nessuno in questa edizione 2021: San Donato vince tutte e quattro le gare e chiude con il punteggio massimo, 48, una partita che già dalla prima tornata prometteva bene. I ragazzi del priore Marco Brunetti erano scesi in piazza per la gara a carretto con l'auriga veterano Mirko Gustinucci e l'esordiente frenatore Alessandro Scassellati su Contrappasso, giovane animale che per la prima volta correva lungo l'anello del centro storico. Percorso netto, chiusura a 1 primo e 59 secondi, una manciata di decimi in meno di Porta San Benedetto che si attestava al secondo posto davanti a San Martino e San Facondino. La seconda gara è stata come sempre la più combattuta, il tiro con la fionda che ha riservato spareggi sia per il primo e secondo posto, sia per il terzo e quarto. Dopo una serie di tiri dai nervi tesi, vince Alessandero Lilli di Porta San Donato contro il campione di San Facondino Robert Shahini, con i portaioli bianco gialli che già iniziano a sognare la vittoria. Un'impresa che riesce con la gara del tiro con l'arco: sale sul palchetto un giovane sconosciuto agli elenchi dei Giochi, l'esordiente Francesco D'Antoni, grandi speranze su di lui consapevoli che la prima volta non è facile per nessuno. Accanto, come consigliere, una vecchia gloria come Enrico Bianconi. Francesco fa tutto benissimo, l'ultima freccia è un giallo pieno e la piazza, seppur ridotta nelle sua capienza per le norme anti Covid, esplode, come la taverna di via Guerrieri dove sono radunati i portaioli giallo bianchi: San Donato vince la terza gara e con essa anche il palio. A questo punto la gara a pelo è solo una formalità per stabilire secondo, terzo e quarto posto, visto che le altre Porte sono tutte appaiate, ma Simone Collarini di San Donato non ci sta a fare la mera comparsa e sprona Contrappasso portandolo alla vittoria. Dietro a lui San Benedetto, San Facondino e San Martino. Esplode la festa, arrivano i portaioli che sino a quel momento erano dovuti restare nella zona pre bolla, di contro defluiscono gli altri, la festa è per i sandonatesi che bruciano la Bastola con un gesto liberatorio di tutte le difficoltà e anche i sacrifici che questa edizione ha comportato per tutti. Riduzione del numero dei figuranti dei cortei, dimezzati i posti in taverna rispetto alle capienze, prenotazioni obbligatorie e per la prima volta biglietto a pagamento per accedere al circuito anche solo per sostare in piedi, coprifuoco alle ore 24, obblighi di certificazioni e mascherine: misure dure ma indispensabili per celebrare i Giochi e consentire loro di superare l'empasse, misure imposte con ordinanza dal sindaco Massimliano Presciutti a cui è andato il ringraziamento dei priori durante i bandi di sfida per aver creduto nella festa. Se San Donato stravince in questa edizione straordinaria che resterà per la sua eccezionalità nella storia, l'immagine più bella di questa edizione dei Giochi non la regala tuttavia Porta San Donato, ma un giovanissimo di 15 anni, l'arciere Giulio Locchi di Porta San Benedetto che sale per la prima volta sul palchetto con il cuore pieno di emozione, con spirito di servizio e grande senso di responsabilità per difendere i colori di appartenza. Il punteggio non gli è favorevole, si commuove e le sue lacrime colpiscono più di una freccia il cuore di tutti coloro che sono in piazza o che seguono la diretta di Trg dalle taverne, dalle vie, dalle case. Tutti applaudono dimenticando i colori, lo abbracciano gli arcieri delle altre Porte, i responsabili, i veterani dei Giochi e in quelle immagini c'è lo spirito di amicizia che ha consentito a questa festa di superare tutte le difficoltà . Appuntamento al 2022.
Gubbio/Gualdo Tadino
27/09/2021 17:33
Redazione