Demolizione dei cabinotti e ritombamento dei pozzi.
Sono le richieste a Gualdo Tadino della Comunanza Agraria Appennino Gualdese inoltrate a Comune, Regione, Soprintedenza ai beni paesaggistici in virtù della sentenza del Consiglio di Stato del 1 luglio scorso.
Ad illustrare le ragioni della richiesta, in una conferenza stampa, la presidente del Cda della Comunanza Nadia Monacelli. La sentenza, ha spiegato , ha ritenuto abusivi i cabinotti, ma il 30 marzo 2017 lo stesso Comune in una nota dell'ufficio patrimonio, a seguito di una richiesta formale dell'allora Corpo Forestale dello Stato ad esibire la documentazione urbanistico- edilizia relativa ai pozzi, riscontrava il mancato rilascio del titolo abilitativo edilizio riferito ai pozzi R1, R3, R4, ed effettuava, su richiesta dell'azienda Rocchetta, una sanatoria intesa a sanare lo status di "pozzi definitivi" rispetto ai primitivi pozzi di sondaggio, realizzati in occasione del permesso di ricerca rilasciato dalla Regione.
Avendo il Consiglio di Stato, di fatto, annullato la sanatoria, ritenendola illegittima nella parte riferita ai cabinotti costruiti sui pozzi definitivi, la Comunanza rilancia chiedendo anche il ritombamento dei pozzi, in virtù dell'assenza di quel titolo abilitativo edilizio riscontrato dallo stesso ufficio comunale nel marzo del 2017.
"Il nostro unico obiettivo è ristabilire la verità" ha detto Monacelli, ricordando come nella prima sentenza del Consiglio di Stato, che autorizza la concessione di acque minerali ( 18 l/s per il marchio Rocchetta e 7 l/s per il nuovo marchio Serrasanta ) non si tenga conto del fatto che il pozzo R6 (quello da cui attingere acqua Serrasanta) di fatto non è mai stato attivato come pozzo di prelievo, ma solo di ricerca, e di come non esistano condutture che lo colleghino al sistema di emungimento. "Attivarlo come pozzo di prelievo - afferma Monacelli - oltre che aumentare il quantitivo già enorme di acqua oggi prelevata a Gualdo Tadino, comporta tutta una serie di lavori edili che di fatto passano sulle proprietà della Comunanza, ovvero di tutti i gualdesi".
Chiedere il ritombamento dei pozzi avrà ripercussioni importanti sull'attività della Rocchetta spa, ma su questo la presidente ribatte:"Non credo che dovremmo stare qui a preoccuparci di una multinazionale, mentre mi sta a cuore la sorte dei lavoratori e dell'ambiente patrimonio di tutti noi".
Quanto alla zona della Gola, Monacelli ricorda che non sarà mai a disposizione dei gualdesi stando alle carte della prima sentenza del Consiglio di Stato che individuano un'area di rispetto intorno ai pozzi Rocchetta con raggio di 10 mt: " Il vecchio ristorante come anche il grottino, la zona storica ed amata dai gualdesi – afferma – saranno preclusi, non si illuda nessuno, perchè rientrano nel diametro disegnato dal pozzo retrostante il ristorante".
Quanto all'oasi Rocchetta : " Dovranno parlare con la Comunanza che è a tutti gli effeti la proprietaria di quell'area ."
( ndr. Servizio con intervista nel tg di TRG quessta sera ore 19.30 replica 20.20 )
Gubbio/Gualdo Tadino
20/07/2021 17:17
Redazione