“Venti anni sono passati ma il ricordo di te è ancora vivo nella mente di chi ti ha voluto e ti vuole bene. Tutti insieme vogliamo ricordarti per pregare insieme e dire basta ad ogni forma di violenza sulle donne”.
Recita così il manifesto dedicato a Mauretta Fondacci, apparso in questi giorni a Gubbio: è il 20mo anniversario dell'omicidio della ragazza di Casamorcia, 31 anni, trovata senza vita in una strada di campagna, nella zona di Loreto, freddata con un colpo di arma da fuoco mentre stava percorrendo a bordo di un'Opel Corsa la strada di campagna che collega la sua abitazione al negozio di pasta fresca di famiglia. Pochi chilometri lungo i quali Mauretta trovò inspiegabilmente la morte. Una morte assurda, "una ferita rimasta aperta sia per i familiari che per l'intera comunità eugubina". Le indagini furono dirette nei confronti di un giovane eugubino, prima arrestato e poi condannato in primo grado e successivamente assolto in appello e in Cassazione. Una vicenda che per anni tenne banco e che è rimasta tuttora irrisolta.
Oggi il nome di Mauretta non solo è uno dei tanti casi senza colpevole ma anche uno dei tantissimi casi di violenza sulle donne: per questo la famiglia di Mauretta ha voluto lanciare un appello attraverso il manifesto di questi giorni ad unirsi in preghiera lunedì sera 6 novembre in ricordo della giovane uccisa ma anche di tutte le donne vittime di violenza.
In tanti hanno preso parte ieri sera alla celebrazione svoltasi alla chiesa di San Francesco, e officiata dal Vescovo Mario Ceccobelli insieme al parroco don Armando Minelli e a don Cristoforo Przyborowski, che a suo tempo fecero appello alla coscienza dell'assassino invitandolo a costituirsi, appello rimasto sempre senza esito. A 20 anni di distanza si attende ancora giustizia. E soprattutto si spera che la scia di violenza di genere abbia fine.