"Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per l’approvazione, nello statuto del Comune di Gubbio, dell’articolo 4 comma 3 in cui, di fatto, si configura una sostanziale parificazione tra famiglia così come intesa dal articolo 29 della nostra Costituzione e altre imprecisate “forme di convivenza”. Esordisce così una nota molto critica della Margherita di Gubbio a firma di Matteo Andresini (nella foto) nei confronti della recente approvazione dello Statuto comunale.
"Con la stessa chiarezza e pacatezza con la quale siamo intervenuti, già in occasione della proposta d’istituzione a Gubbio di un registro delle convivenze, che, tra l’altro, a distanza di 4 anni, ha manifestato tutta la usa inutilità, interveniamo nel dibattito per richiamare ad una maggiore coerenza con i valori fondanti della nostra società, contenuti nel complesso della Carta costituzionale. Siamo da sempre convinti che la questione famiglia sia un aspetto centrale della vita dei cittadini. Una famiglia “che funziona” è garanzia anche del buon funzionamento di tutte le istituzioni sociali, politiche, economiche alle quali non può mancare il contributo essenziale derivato da quel laboratorio di umanità e di relazionalità che è la famiglia. La famiglia non è un mero fatto privato dei singoli individui. La parificazione non è accettabile - continua la nota - Esprimiamo la nostra preoccupazione nei confronti del dettato dell’art. 4 comma 3 dello statuto del Comune di Gubbio, che ci appare ambiguo e che lascia intravedere, così come avvenuto con l’approvazione dello statuto regionale, una sostanziale parificazione tra famiglia tradizionalmente intesa e coppie di fatto.
Per quanto ci riguarda, da forza politica attenta e sensibile come siamo, saremo sempre disponibili al dialogo e al confronto, nella chiarezza che nessun progetto politico che veda lo scardinamento delle fondamenta del nostro vivere civile potrà trovare l’appoggio ed il consenso della Margherita di Gubbio".