
E' per domani il consueto appuntamento annuale con la festa di S. Martino. Nella piazza dell'omonimo quartiere si festeggia con modalità che si ripetono immutate da decenni: la tradizionale scalata all'albero della cuccagna, le caldarroste ed il vino nuovo. Il vino è d'obbligo, visto che il Martino che la Chiesa festeggia l'11 novembre, nato in Pannonia, soldato e poi vescovo di Tours, morto nel 397, che avrebbe dato prova della sua carità tagliando in due il mantello e donandone metà ad un povero, è ricordato come patrono di Belluno, della Fanteria, degli albergatori, dei mendicanti, dei militari, dei poveri, dei mariti traditi, dei fabbricanti di botti, degli osti e degli ubriachi, tanto che viene invocato contro il pericolo di prendere sbronze.
La Festa, organizzata negli anni passati dai volontari più attivi nel quartiere, tra i quali va ricordato per l'incessante opera Franco Monacelli, è oggi gestita dall'Associazione Quartiere di San Martino. Novità di questo anno la preparazione, oltre che di polenta, anche di baccalà arrosto ed il ritorno dei più tradizionali giochi di piazza, tra i quali il tiro della fune, la pignatta, la corsa con i sacchi. Certo il momento più spettacolare rimane la salita all'albero della cuccagna, per il quale si utilizza da svariati anni un palo in cemento la cui totale ingrassatura ostacola la salita verso il bottino, costituito da salsicce, vino, formaggi ed il pollo, che se afferrato per il collo determina la vittoria. Dopo qualche anno di difficoltà nel trovare concorrenti disponibili, sono già tre anni che il numero delle squadre partecipanti è tornato a salire, dimostrando che ci sono ancora giovani in grado di divertirsi in modi antichi, giacché, caduto di senso il desiderio di vittoria per l'ottenimento del premio, non può essere che il piacere di stare insieme e di giocare a muovere l'interesse di chi partecipa. La festa per il Santo del quartiere prevede un triduo in Chiesa alle ore 17.00 e l'inizio della festa domani alle ore 16.30.