Godibilissima la serata di ieri dedicata al blues da "Gubbio No Borders": la Blues Band ha intrattenuto gli spettatori nella centralissima Piazza Oderisi con un repertorio a cavallo tra jazz e blues. Tra i brani eseguiti, molti standard americani del blues, del rock e del gospel di autori come Zawinul e Billy Preston e altri originali tratti dal cd Sounds Ville. Il gruppo è frutto dell’incontro tra Lars Kutschke, originario di Dresda (chitarra
elettrica), Alberto Marsico (organo hammon) e Gio Rossi (batteria), e questa di Gubbio è stata una delle rare esibizioni italiane, dopo la partecipazione al Northern Sea Festival di Rotterdam.
Si conclude stasera, 17 agosto, con il concerto dei PFM in Piazza Grande (ore 21.30) il festival jazz Gubbio No Borders, quest’anno alla sua quinta edizione, e che ha visto presenze di tutto rispetto succedersi nei palchi itineranti delle più belle piazze eugubine, da Francesca Sortino a Emanuele Cisi quartet, dal PAF trio, a Javier Girotto e gli Aires Tango, da Kenny Wheeler & la Colour Jazz Orchestra con la voce di Diana Torto, ad Antonella Ruggiero e il Renzo Ruggieri Group.
Stasera alle 21.30 gran finale con la Premiata Forneria Marconi in Piazza Grande, una delle piazze pensili più belle d’Italia, in un concerto pensato solo per il pubblico di Gubbio, come sottolinea il batterista della band lombarda Franz di Cioccio: “Ogni volta scegliamo dei brani storici del nostro repertorio e li prendiamo
per mano, per riproporli anche a un pubblico giovane. Non dovrei essere io a dirlo, ma visto che altri hanno usato questa definizione, prendo coraggio: facciamo un po’ la parte dei Pink Floyd italiani, e questo è per noi un grande onore. Stasera rivisiteremo Chocolate Kings, il nostro primo disco dopo la
tournée americana del ’75, che racchiude il nostro personale punto di vista sull’America. Un disco bello e contrastato, arrivato fra i primi dieci in classifica in Inghilterra e un po’ trascurato dal pubblico statunitense, a dispetto della critica che dimostrò di apprezzare moltissimo questo nostro lavoro. D’altra parte, gli Americani sono fatti così, se non vengono lodati e
omaggiati non si coinvolgono, e noi allora eravamo anche critici rispetto alla loro musica e al loro sistema di vita…”Il sonno della ragione genera mostri”, il repertorio che presentiamo, anche grazie ad alcuni brani del grandissimo De André va proprio in questa direzione, cerchiamo con la musica di scuotere la gente,
di invitarla a combattere i luoghi comuni e le ovvietà, per non perdere di vista la specie più in estinzione di questo nostro tempo, l’essere umano. Coraggio e personalità è quanto vorremmo sollecitare nel pubblico, perché è così che si possono superare gli ostacoli. Chi verrà stasera sarà fortunato, davvero, perché avrà l’occasione di collegarsi al passato con un filo diretto di carattere emozionale, i ragazzi che sono in controtendenza con lo strapotere della musica facile avranno modo di conoscerci e di riconoscersi in
un repertorio che sa dare spazio all’immaginazione, che mette in moto l’emotività e i sogni che sono dentro ciascuno di noi. Un concerto ricco, che dia a tutti la possibilità di muovere il cervello, il cuore e la fantasia: è quanto promettiamo a chi
verrà a Gubbio questa sera…”.
Gubbio/Gualdo Tadino
17/08/2006 09:14
Redazione