"Nessuno può dire di non aver visto. Siamo tutti testimoni. Oggi abbiamo capito quanto l'uomo può essere il peggior nemico dell'uomo".
Queste le parole con cui ha iniziato la sua prima omelia del Venerdi' Santo il Vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini, a conclusione della Processione del Cristo Morto nella chiesa di San Domenico.
Sotto una pioggia battente e initerrotta, la Processione ha rinnovato per intero i suoi riti, con l'unica variante legata all'inagibilità della chiesa di Santa Croce della Foce, storica sede di partenza della processione a pochi passi dalla Gola del Bottaccione. Da due anni - e fino a quando non tornerà agibile - la processione muove da San Domenico, tornando a ritroso fino al Pietrone di fronte al Palazzo del capitano del Popolo, per poi tornare a san Martino e riprendere il tradizionale itinerario per le vie del centro, via Perugina (quest'anno di nuovo percorribile), Mausoleo 40 martiri, piazza San Pietro, il Corso, via Dante, San Marziale e quindi Piazza Grande, via dei Consoli per poi ritornare a San Domenico.
Dove ad accogliere il lungo e composto corteo, con i sacconi guidati dal ritmo delle battistrangole, i due cori del Miserere, quello delle Pie donne, i rappresentanti delle associazioni e Università mestieri, i gruppi scout, i cresimandi e i tanti fedeli che nonostante il maltempo non hanno voluto mancare l'appuntamento.
Fino all'omelia di Paolucci Bedini che ha concluso la processione con parole ferme e chiare sul significato di questa giornata:
"Non è lontano da noi questo male - ha dichiarato, riferendosi a ciò che gli uomini hanno fatto con Gesu' - È anche nelle nostre case e distrugge l'unica legge che Gesù ci ha insegnato. Amore e perdono. Arriviamo a usare violenza tra noi. Con i più deboli e con le donne invece di ascoltare e incontrare. La croce ci insegni a rifiutare ogni forma di violenza. Alle donne dico di imparare da Maria. Non si può rispondere alla prepotenza imitando il lato peggiore degli uomini. Ora, nella giornata di domani, per la Chiesa ci sarà solo silenzio, in attesa della resurrezione".
Il battifondo, ovvero l'intervallo dei vari salmi del Miserere, cantati in alternanza dai due cori del Cristo e dell'Addolorata all'interno di San Domenico, ha chiuso la serata.
La Processione del Cristo Morto è stata trasmessa da TRG in differita e sarà replicata nel corso della notte e domani, sabato, dalle ore 14.
A Gualdo Tadino invece il maltempo molto più pesante, ha indotto gli organizzatori ad annullare la celebrazione della processione e della Sacra rappresentazione prevista nel centro storico.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/03/2018 22:47
Redazione