Era dicembre 2010 quando l'allora vice sindaco di Gubbio, facente funzioni di sindaco, Maria Cristina Ercoli tagliava il nastro per inaugurare la conclusione dei lavori presso la palestra di San Marco di Gubbio.
Una palestra i cui lavori di costruzione erano iniziati nel 1994 con un accordo tra il Comune e la Pro loco di San Marco che curò, per conto dell'ente pubblico proprietario a fine lavori della struttura, la sua realizzazione.
Un lavoro che Luigi Merli, presidente della Pro Loco, insieme a un manipolo di volontari della frazione ha portato avanti per 20 anni sacrificando con passione il tempo libero al fine di donare a San Marco un luogo di ritrovo e socializzazione
Nel 2008 la palestra era quasi finita, c'erano ancora da pagare molti fornitori e mancavano il pavimento in parquet e le tribune: una somma importante che la Pro Loco non avrebbe più potuto sostenere.
Da qui un accordo tra Pro Loco e una nuova associazione, la Polisportiva Gubbio, che di fatto prendeva in affitto per un costo di 20 mila euro all'anno la palestra, di cui 8 mila euro versati alla Pro Loco e i restanti investiti nella realizzazione di pavimento e tribune. A benedire questo accordo nel dicembre 2010 erano arrivati gli amministratori comunali di allora, plaudendo ad una soluzione che consentiva alla San Marco di pagare un pò per volta i suoi debiti con i fornitori e alla palestra di essere a disposizione della comunità. Peccato che quell'accordo non sarebbe stato considerato legale: nel gennaio 2014, in pieno commissariamento del Comune di Gubbio, il dirigente comunale competente intimò alla San Marco di sgomberare tutto, sostenendo di non essere al corrente dell'accordo Pro Loco – Polisportiva e soprattutto riscontrando un mancato pagamento delle utenze, a carico del gestore, dal 2010 al 2014 per un valore pari a 60 mila euro. Al commissario D'Alessandro, come poi al sindaco Stirati, mancava un qualsiasi documento scritto che sancisse l'affitto della palestra alla Polisportiva, nè tanto meno il Comune avrebbe allora potuto benedirlo perchè contrario alla normativa. Non si può subaffittare ad altra associazione un bene concesso gratuitamente da un ente pubblico ad una Pro loco.
Risultato: salta l'accordo con la Polisportiva, la pro loco San Marco si trova a dover far fronte da sola ai debiti pregressi e il signor Luigi Merli in qualità di presidente contrae un mutuo di 15 mila euro per pagare il primo privato e fornitore che si rivolge al giudice per essere pagato. Oggi è costretto a pagare quel mutuo di tasca sua insieme ad un amico della Pro Loco della prima ora.
Vittima forse della sua ingenuità, certamente non della mala fede, piuttosto di una gestione non esemplare della cosa pubblica (e di possibili intese e promesse verbali fatte allora, che tali sono rimaste), Luigi Merli potrebbe essere chiamato a far fronte di tasca propria ad altri 120 mila euro, 60 mila per fornitori ancora da saldare e 60 mia di utenze non pagate dal 2010 al 2014 che il Comune non riconosce nè su di sè, nè in capo alla Polisportiva perchè di fatto per l'ente l'accordo bilaterale tra associazioni non esiste.
Morale: ora la vicenda è finita in mano agli avvocati e forse entro l'inizio del 2016 arriverà una sentenza; intanto l'amministrazione comunale con l'assessore Giordano Mancini segue il caso e promette di raggiungere entro breve un accordo con il signor Merli al fine di evitare che il presidente della Pro Loco sia chiamato a rispondere ancora per il futuro di tasca propria, pur non impegnandosi l'assessore a scontare l'intero ammontare del debito, ma solo quello documentato da fatture di valorizzazione immobiliare.
Gubbio/Gualdo Tadino
28/08/2015 09:30
Redazione