Salgono a 27 i casi di contagio a Gubbio: altri 4 positivi sono stati ufficializzati stamane dal sindaco Stirati. Si tratta di 3 persone anziane, di cui 2 ricoverate da alcuni giorni all'ospedale di Città di Castello, e una persona di mezza età. Non è dato a sapere se siano collegati tra loro, ma la "geografia" epidemiologica dei contagi a Gubbio sembra ormai legata a diversi ceppi, alcuni connessi ad attività svolte nel territorio marchigiano, altri relativi ad attività svolte in città.
Intanto proprio il Sindaco di Gubbio sollecita la cittadinanza a diffidare dalla disinforamzione e attenersi alle fonti ufficiali per quanto riguarda questo delicato momento. "Alla luce delle voci incontrollate che creano soltanto disorientamento e disinformazione - scrive Stirati - voglio precisare ancora una volta che i 23 casi positivi al coronavirus nel nostro territorio comunale (accertati alla data del 24 marzo), hanno sicuramente origini diverse, non fanno capo a un unico ceppo e ad un unico focolaio e quindi non sono assolutamente riconducibili ad un’unica situazione che li può aver determinati. Aggiungo altresì che per ogni caso appurato di positività, da parte del Dipartimento Igiene e Prevenzione c’è una ricostruzione precisa di tutti i possibili contatti che questo caso può aver avuto tra i suoi familiari, fra i suoi conoscenti, nei luoghi di lavoro e così via, quindi c’è una ricostruzione meticolosa e professionale di tutta la catena di contatti che una volta individuati fanno scattare una procedura, a cominciare da eventuali ed ulteriori quarantene domiciliari che vengono disposte da parte delle autorità competenti. Occorre pertanto evitare qualsiasi forma di disinformazione e soprattutto attenersi alle comunicazioni istituzionali e alle indicazioni provenienti dalle autorità competenti. Nei confronti dei pazienti positivi da parte mia un saluto caloroso, la vicinanza e l’ impegno a far sì che queste persone vengano sostenute ed accompagnate in maniera adeguata sul percorso di guarigione e di ritorno a una condizione di normalità."