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Gubbio, arrestati i pusher che fornirono la droga killer ad un 45enne morto a luglio

Gubbio, arrestati dai Carabinieri i pusher che fornirono la droga killer ad un 45enne trovato morto a luglio nei locali della sua azienda a Madonna del Ponte. Due sono in carcere, un eugubino e' ai domiciliari.
Si chiariscono i contorni oscuri che caratterizzavano una triste vicenda di cronaca del luglio scorso a Gubbio. In quella mattinata i Carabinieri di Gubbio avevano rinvenuto nei locali della ditta “La bottiglia”, in via Tifernate, il cadavere di Manuel Colombo, 45enne, il cui decesso è stato poi accertato, causa overdose da stupefacenti. Dopo alcuni mesi di indagini, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, sono riusciti a ricostruire nel dettaglio le ore precedenti alla morte ed hanno assicurato alla giustizia coloro che direttamente ed in concorso cedettero la sostanza stupefacente risultata fatale per il malcapitato. Punto di partenza sono stati gli utilissimi elementi emersi durante il primo sopralluogo eseguito nel locale dove venivano rinvenute le prime tracce. Subito dopo, a conferma delle prime ipotesi sono arrivati i riscontri dei tabulati telefonici a seguito dei quali venivano identificati I.A., 25enne, di origine campane, ma da anni stabilitosi nella provincia di Perugia e K.J. 39enne, tunisino, residente a Massa Martana. Già dai primi accertamenti emergeva che i due, in concorso tra loro, erano attivi spacciatori di eroina e cocaina nel centro del capoluogo umbro. Ma non basta. K.J., sottoposto al regime di arresti domiciliari in Massa Martana, per reati analoghi, si avvaleva della collaborazione di I.A. per lo spaccio. L’attività di osservazione e pedinamento dei soggetti permetteva di individuare oltre cinquanta acquirenti tra cui anche alcuni eugubini ed altri provenienti da province limitrofe, tutti segnalati all’Autorità giudiziaria e alla locale prefettura come consumatori di sostanze stupefacenti. A carico del campano e del tunisino venivano acquisiti gravi e circostanziati indizi di colpevolezza in ordine alla cessione della sostanza stupefacente, avvenuta in Perugia, risultata fatale per il Colombo. Nei guai per la stessa vicenda anche un 43enne eugubino a carico del quale sono stati acquisiti gravi precisi e concordanti indizi di colpevolezza per il concorso ed il favoreggiamento nei medesimi reati. A seguito degli elementi acquisiti e del grave quadro indiziario emerso, il GIP del Tribunale di Perugia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il magrebino K.J. ed il campano I.A., ed una agli arresti domiciliari per l’eugubino F.O., accogliendo in pieno la richiesta formulata dalla locale Procura della Repubblica che ha coordinato tutte le indagini. Durante l’esecuzione dei provvedimenti cautelari, eseguiti dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Gubbio con l’ausilio delle compagnie di Perugia e Todi, I.A. è stato fermato in flagranza del reato di spaccio, poiché sorpreso mentre stava consegnando dello stupefacente ad un giovane senese giunto a Perugia per acquistare droga, segnalato quale assuntore. A seguito della conseguente perquisizione personale e di un piccolo locale nella sua disponibilità in località Elce è stato trovato in possesso di 20 gr di eroina e 10 di cocaina (quindi arrestato sia in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare che in flagranza di reato). Successivi accertamenti inoltre hanno permesso di individuare e denunciare in stato di libertà il proprietario del locale di Elce, che questi aveva messo a disposizione per occultare lo stupefacente. Si tratta di F.M., un leccese da anni residente a Perugia. L’operazione è stata denominata “Drug Cafè” perché alcune partite di droga messe in circolazione da K.J. e I.A. sono risultate di scarsa qualità, anche per la presenza di caffè all’interno dello stupefacente. Inoltre, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Gubbio, nel contesto della medesima attività sono riusciti ad individuare anche altri due spacciatori ai quali I.A. si rivolgeva per acquistare stupefacente, soprattutto cocaina, in caso non ne avesse. I due, gravitanti nella piazza perugina (fornitori di numerosissimi clienti) sono stati tratti in arresto. Si tratta di due cittadini albanesi S.P. 24enne e A.E. 22enne (noti alle forze di polizia), arrestati per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Dimoranti a Perugia, in zona Ponte Rio, dopo lunghi e difficoltosi servizi di osservazione e pedinamento, venivano intercettati a bordo della loro autovettura, una piccola utilitaria di colore rosso, e trovati in possesso di 13 dosi di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” che erano pronte per essere spacciate. Nel frattempo veniva individuata e perquisita anche la loro abitazione, ove veniva rinvenuta la somma contante di 1.500 euro, provento dello spaccio, nonché tutto il necessario per il confezionamento delle dosi. I due arrestati sono finiti a Capanne.
Gubbio/Gualdo Tadino
23/01/2016 12:15
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