Gubbio, atto vandalico sulle opere della Biennale

Pesano più di una tonnellata, sono state collocate grazie all'aiuto dei bracci meccanici di una gru eppure in una caldissima serata estiva sono state buttate giù come le tessere di un domino. Sono le sculture di Giorgio Spagnulo che hanno trovato la loro posizione ideale secondo Giorgio Bonomi, il curatore della Biennale di Gubbio iniziata quindici giorni fa, nell'alveo del torrente Camignano, nel cuore di San Martino. Un vero e proprio atto vandalico perpetrato ai danni di opere che per loro natura dovrebbero essere rispettate, guardate ma non toccate a meno che non si tratti di quel genere di arte che presuppone un contatto diverso da quello visivo. Ma i grandi blocchi uniformi di metallo di Spagnulo tutto invitano meno ad esperienze tattili od olfattive. Non devono averla pensata così però i vandali che le hanno fatte cadere, usando una grossa leva di legno, abbandonata come un'arma del delitto sul luogo del misfatto, non preoccupandosi nemmeno del rumore che avrebbero provocato. Forte, molto forte secondo Giorgio Bettelli, che abita proprio lì , vicino al Camignano, dove gestisce anche una nota barberia. "Saranno state le 10,30 di sera e ho avvertito un grosso botto, un vero e proprio schianto. Mi sono affacciato per vedere cosa l'avesse provocato e mi sono accorto che alcune delle opere erano cadute, ma non ho visto nessuno lì intorno". Ma il signor Bettelli ha una questione da porre a chi ha deciso di collocare le sculture proprio lì: "Non è pericoloso grandi come sono posizionarle così in mezzo all'abitato o vicino alle panchine, con i tanti ragazzini che ci giocano intorno?." E noi la domanda l'abbiamo girata a Giorgio Bonomi . "Quelle di Spagnulo sono opere autoreggenti, non possono cadere da sole a meno che qualcuno non ci metta tutto l'impegno e tutta la forza, quindi non c'è un reale pericolo per l'incolumità di chi vi passa accanto. Semmai il pericolo vero come si è visto lo corrono le opere . Ero cosciente - aggiunge poi Bonomi - che scegliere di collocare le opere della Biennale sparse per la città avrebbe creato un pò di disagio ai cittadini, ma abbiamo comunque cercato di rispettare gli spazi, non posizionandole ad esempio nei parcheggi". All'autore delle opere Giuseppe Spagnulo, uno dei massimi esponenti dell'arte contemporanea, la Biennale ha dedicato una personale itinerante, non solo a San Martino, ma anche a Parco Ranghiasci e sotto gli arconi di Palazzo dei Consoli. Le sue creazioni ad ottobre andranno alla Galleria di Arte Moderna di Roma, ma nel frattempo a Gubbio hanno rischiato di rovinarsi irreparabilmente per colpa di chi oltre a non apprezzare l'arte, non conosce neanche il senso civico che impone il rispetto e la cura per la propria città.