Gubbio, continuano le indagini sui pozzi inquinati. Parla l'Arpa.

Continuano le indagini da parte dell'Arpa dopo che una serie di controlli effettuati su circa 80 pozzi ha messo in evidenza una contaminazione di tipo chimico delle falde idriche della zona compresa tra via Perugina e località Fontecese e tra via della Vittorina e la scuola elementare di Cipolleto. La scoperta è emersa da una delle operazioni di controllo che l'Arpa effettua periodicamente per monitorare la qualità delle acque. "Dopo la scoperta dei pozzi inquinati continueremo la nostra indagine per individuare le cause del fenomeno e gli eventuali responsabili - ha dichiarato Sara Passeri, responsabile Arpa - inoltre tenteremo di circoscrivere la zona interessata dalla contaminazione, un'operazione che potrà durare anche un anno". Quello dei pozzi inquinati è un problema tutt'altro che sottovalutabile dal momento che nella zona individuata dall'Arpa sono presenti numerose abitazioni, insediamenti produttivi ed artigianali, attività agricolo-zootecniche e di servizio. Molti dei pozzi analizzati inoltre vengono utilizzati a scopo potabile, ma sia il Comune che l'Arpa hanno invitato la popolazione a non farlo. Anzi, l'amministrazione comunale ha sollecitato i cittadini ad allacciarsi all'acquedotto comunale, contattando Umbra Acque, la società che gestisce il servizio. L'operazione di ripulitura delle falde inquinate infatti, non solo richiederà tempi di attesa molto lunghi, ma forse potrebbe anche non vedere mai la luce. "La sostanza inquinante rilevata nei pozzi non si degrada facilmente e può sopravvivere per anni. - ha spiegato Sara Passeri - Non solo, ma per bonificare le falde idriche è necessaria un'operazione molto costosa che necessariamente dovrà chiamare in causa anche la Regione". La soluzione, insomma, sembra ancora molto lontana.