Nella mattinata odierna i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Perugia hanno arrestato i due titolari di un centro di rottamazione di Gubbio, su ordine del G.I.P. di Perugia Nicla Flavia Restivo, a conclusione di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia - sostituto Procuratore Antonella Duchini, interrompendo così un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. L’indagine, che prende le mosse da un primo sequestro dell’impianto nel marzo del 2007, ha permesso di ricostruire l’attività di gestione illecita condotta nel tempo dai due titolari di un'azienda sita nella frazione di Ponte d'Assi ed avente per oggetto l’attività di ricezione e trattamento illecito di rifiuti costituiti principalmente da autovetture da demolire ed altri rifiuti pericolosi quali bombole, oli ed altro, destinati al recupero presso altri impianti. E’ stato accertato che le attività venivano svolte dai due arrestati presso un impianto non a norma, anche durante il vincolo del sequestro e durante i periodi in cui le attività avrebbero dovuto essere interrotte per i provvedimenti di sospensione da parte degli Enti autorizzativi. Nel corso delle attività investigative sono stati accertati, oltre alla ripetuta violazione dei sigilli, l’utilizzo ripetuto di manodopera straniera non in regola, l’inquinamento del terreno e dei corsi d’acqua con residui oleosi, il mancato rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre all’interramento di rifiuti su un’area pubblica adiacente. Il giro d’affari, documentato in oltre 200.000 euro nel quadrimestre preso in esame, è stato stimato in circa 1,5 milioni di euro per un totale di rifiuti calcolato di 1.500 tonnellate circa provenienti principalmente dal comprensorio eugubino, gualdese e tifernate. Tra i materiali conferiti presso il centro di rottamazione sono stati rinvenuti anche notevoli quantitativi di rame. L’ attività per l’illecita gestione ed il traffico dei rifiuti contava su 3 aree per la gestione rifiuti (di cui 2 prossime all’impianto non autorizzate) e vari mezzi di trasporto. Il G.I.P., concordando con le risultanze investigative del NOE di Perugia, sulla base della richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso il provvedimento di ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due titolari, rispettivamente in carcere e agli arresti domiciliari, per attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, violazione dei sigilli, scarichi industriali non autorizzati, nonché inosservanza delle prescrizioni autorizzative, seguite da perquisizioni locali e personali e dal sequestro dei documenti utili agli accertamenti. Presso l’impianto di stoccaggio a Ponte d'Assi di Gubbio, gestito dagli arrestati, nel maggio scorso, era deceduto per un grave infortunio un 32enne di Umbertide. L' uomo era stato colpito al torace da una bombola di anidride carbonica che durante le operazioni di scarico dal camion aveva perso la valvola di sicurezza ed era schizzata contro di lui, scaraventandolo a diversi metri di distanza dal veicolo. E l’avvocato difensore dei due titolari eugubini, l’avvocato Ubaldo Minelli, questa mattina con il Noe durante le perquisizioni, fa sapere di essere fiducioso che la situazione per i due assisti si risolva nel migliore dei modi in tempi brevi alla luce di due provvedimenti: nel settembre scorso il Gip Ricciarelli aveva dissequestrato l’area. Ad ottobre inoltre il Tar aveva accolto il ricorso dei titolari sospendendo di conseguenza la decisione della Provincia che aveva a sua volta revocato le autorizzazioni alla ditta eugubina. Elementi che secondo l’avvocato della difesa non sarebbero stati tenuti in debita considerazione. “Nell’interrogatorio di garanzia- ha affermato Minelli- i due assistiti avranno modo di dare le dovute spiegazioni e di chiarire tutta la situazione”.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/11/2008 10:38
Redazione