Gubbio, firmato il gemellaggio diocesano con Arles

Fiaccola e Tau, due simboli cari a Sant’Antonio Abate contraddistinguono il reliquiario realizzato su indicazione della Curia da Giampietro Rampini e prodotto da un’azienda specializzata che da ieri conserva la piccola reliquia del Santo che la rappresentanza ecclesiastica di Arles ha concesso come omaggio alla comunità eugubina. Il compimento di quel viaggio iniziato l’anno scorso con l’arrivo a Gubbio di parte delle spoglie del santo dalla città francese, è stato sottolineato nel corso della cerimonia nella Chiesa dei Neri. "Si chiude un percorso emozionante, di grande partecipazione", ha detto il presidente della Famiglia dei Santantoniari, Alfredo Minelli. Arles ha conosciuto Gubbio e si fida di Gubbio e Gubbio saprà dimostrare di meritare questa fiducia. Perché l’appuntamento è stata anche l’occasione per la firma del gemellaggio tra la diocesi di Gubbio e quella di Arles: un legame fatto tra l’altro di rapporti spirituali, di iniziative comuni, di scambio di presenze e di specialisti e che prevede il ritorno a Gubbio dell’urna con le reliquie di Sant’Antonio Abate ogni 25 anni a suggellare per sempre l’unione tra Gubbio e Arles e tutti i Santantoniari. "Arles e Gubbio sono unite dalla stessa fede", ha dettop il rappresentante ecclesiastico della città francese, Stephane Cabanac. Gemellaggio tra diocesi che prevede anche la costituzione di un doppio comitato. Ricevere questa reliquia è un gesto importante perché ci ricollega a Sant’Antonio ha detto il vescovo di Gubbio Ceccobelli che ha ringraziato la Famiglia dei Santantoniari per aver portato a termine questa preziosa iniziativa (nella foto il ricevimento della delegazione in Comune)