“E' bello riavere questa cattedrale, è bello pregare qui dentro, dove le pietre, le immagini affrescate, gli scrigni che conservano le vite di fratelli passati, sono testimonianza della storia della misericordia di Dio “. Così il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha salutato ieri pomeriggio la riapertura della cattedrale di Gubbio dopo quasi un anno di chiusura a causa dell'inagibilità. Nella sua omelia durante la celebrazione eucaristica, la prima che il nuovo vescovo in questa chiesa, il presule ha paragonato l'architettura gotica dell'aula a mani che si congiungono in preghiera: “ Ogni arco – ha detto – deve ricordare che solo nella preghiera l'uomo trova lo spazio per far passare l'annuncio della misericordia di Dio”. Accanto a lui, il vescovo emerito Mario Ceccobelli e molti sacerdoti della diocesi guidati dal vicario vescovile Don Fausto Panfili, con la liturgia animata dai Cantores Beati Ubaldi diretti dal maestro Renzo Menichetti.
Prima ancora della celebrazione religiosa, la presentazione degli interventi di restauro con l'architetto Francesco Raschi, direttore dei lavori, che ha fatto il punto sulle principali criticità della chiesa all'indomani del sisma della Valnerina ed Italia centrale, dagli intonaci distaccatisi lungo le campate centrali dell'aula , alla situazione più critica della conca absidale, dove si è intervenuti con un più cospicuo intervento di consolidamento dei dipinti . Non minore il lavoro presso la cappella del sacramento, opera barocca dipinta da Francesco Allegrini a metà del Seicento restituita alla sue cromie originali; ripulitura del pavimento dall'annerimento causato in gran parte dall'umidità, mentre nuova luce è arrivata grazie ad un impianto illuminotecnico completamente rifatto. Di volta in volta sono salite sul presbiterio le varie ditte che hanno operato in cattedrale, mentre Don Mirko Orsini ha illustrato gli interventi che erano stati realizzati nell'estate del 2016, prima del sisma , che avevano portato alla sistemazione dello spazio liturgico presbiteriale con il rialzamento del piano celebrativo e la realizzazione ex novo dell'ambone e della cattedrale vescovile.
A Don Giuliano Salciarini il compito di sottolineare come gli interventi di restauro della cattedrale siano stati finanziati per 300 mila euro dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso in fondi dell'8 x 1000 , mentre Renzo Rughi degli uffici della Diocesi ha ricordato come ad oggi altre 16 chiese siano state ammesse a finanziamento per il recupero dei danni provocati dal sisma del centro Italia , tra queste Santa Maria della Piaggiola e la Madonna del Prato .
Gubbio/Gualdo Tadino
18/12/2017 08:22
Redazione