Parlare di storia del lavoro, di economia e di industria nell'eugubino non può non coinvolgere il due poli cementieri. E così, per festeggiare i primi 100 anni della Cgil, non potevano non essere chiamati in causa anche l’amministratore delegato della Colacem, Carlo Colaiacovo, e la presidente delle Cementerie “A.Barbetti”, Antonella Barbetti, insieme ai rappresentanti della Prep Procacci, dei fratelli Vispi.
L'intento, come ha sottolineato anche il coordinatore locale di Cgil, Gianni Fiorucci, era quello di "aprire un dibattito con, attorno allo stesso tavolo, imprese, istituzioni e sindacato. Serve - ha aggiunto il sindacalista - un maggiore confronto, a livello locale, passando però per le aree vaste, tra i vari soggetti che partecipano alla crescita ed allo sviluppo del mondo del lavoro".
Nel suo intervento di saluto il sindaco Goracci ha sottolineato il ruolo nevralgico del sindacato nella società mezzadrile prima e industriale oggi, evidenziando l'incidenza dell'attività cementiera in termini di ricaduta occupazionale, sociale e ambientale.
Durante il convegno di ieri non è mancato uno sguardo approfondito alla storia del movimento sindacale per Gubbio - nella relazione del professor Giancarlo Pellegrini, docente di storia all'Università di Perugia - e la testimonianza dell'allora organizzatore sindacale, nel secondo dopo guerra, Gianni Bellini.
Si è parlato anche del recupero del quartiere di San Martino con l'architetto Paolo Ghirelli, e diversi spunti di riflessione sono stati forniti anche dal professor Giambaldo Belardi col suo intervento, con cui ha riepilogato l’industrializzazione dell’eugubino.
Significative i contributi dei rappresentanti dei due cementifici, che hanno rivolto all'assemblea e alla Cgil i migliori auguri.
Con le sue parole il cavaliere Carlo Colaiacovo ha richiamato alla concretezza del fare. "La questione prioritaria - ha detto - è riuscire ad aggiungere ai due motori principali dell'economia del territorio altri motori. Perchè altrimenti - ha aggiunto Colaiacovo- fra uno, due, cinque anni non saremo preparati ad accettare nuove sfide. Bisogna cominciare a costruire e a fare cose concrete. La proposta, che ho presentato a partire dal mio primo mandato come presidente di Assindustria in Umbria, è quella di costituire un distretto culturale turistico".
Colaiacovo ha quindi colto l'occasione del convegno per annunciare una novità proprio in tal senso.
"Dal 22 settembre - ha detto - in occasione dell'apertura delle mostre della Fondazione Cassa di Risparmio, si terrà un incontro proprio per definire il gruppo di lavoro per creare il distretto culturale turistico, che sarà finanziato Assindustria". E’ stata poi la volta di Antonella Barbetti. "Oggi - ha dichiarato - il compito del sindacato non è solo quello di difendere i diritti dei lavoratori, ma anche di impegnarsi nella creazione di nuovi posti di lavoro, per irrobustire il tessuto sociale, reso più debole dalla piaga della disoccupazione". Tra gli interventi anche quello della presidente della Comunità Montana dell'Alto Chiascio, Catia Mariani, ha messo in evidenza la necessità di "consolidare il territorio in termini occupazionali, lavorando non per singoli interventi ma per sistemi progettuali".
Il segretario generale Cgil dell'Umbria ha sottolineato l'impellenza di “rinnovare senza però dimenticare il bagaglio fondamentale prodotto dalla Cgil nella sua lunga storia. Gubbio - ha detto Manlio Mariotti - è una realtà straordinaria , per certi versi un caso di studio, dove fino ad oggi è venuto meno il sillogismo scontato delle teorie economiche, per le quali senza infrastrutture non c'è sviluppo.
Negli anni invece - dice Mariotti - la realtà eugubina, e non solo, ha dimostrato di poter crescere e svilupparsi facendo a meno delle infrastrutture e contando sull'incredibile sinergia tra istituzioni, imprenditoria e società civile. Oggi però - ha aggiunto Mariotti - è arrivato il momento di puntare sulle infrastrutture senza le quali non si va da nessuna parte".
In conclusione ha dato il suo contributo il Segretario Nazionale Fillea cgil, Franco Martini, che ha gettato uno sguardo alle scommesse del presente e del futuro su scala nazionale.
Il sindacalista ha parlato della possibilità "di vincere le sfide puntando sull'unità delle differenze: il sindacato - ha detto - deve essere in grado di coagulare ed unire le diversità territoriali, economiche e sociali, per restituire fiducia e speranza nei lavoratori".
Gubbio/Gualdo Tadino
16/09/2006 09:04
Redazione