Gubbio: il Gonfalone di Nucci

All'inizio dello scorso marzo, Ettore A. Sannipoli identificava il Gonfalone della Misericordia proveniente dalla Collezione Ranghiasci di Gubbio, e oggi dato al Finch College di New York, con il palio commissionato attorno al 1533-1534 dalla confraternita eugubina di Santa Maria dei Laici al fanese Giuliano Presutti, mutando l'attribuzione zeriana (Federico, non Renato) a un anonimo senese del XVI secolo. A metà di aprile, Chico Mariucci "rispondeva" rintracciando nei magazzini della parrocchiale di Case Basse, nei pressi di Nocera Umbra, un frammentario stendardo processionale realizzato certamente per Gubbio dal Benedetto Nucci maturo.Oggi i due studiosi uniscono le forze per portare ulteriori prove alle loro già attendibili ipotesi attributive, che trovano un indubbio legame in una terza opera attribuita proprio a Benedetto Nucci esordiente, attorno al 1539-40, subito dopo l'apprendistato con Presutti: il gonfalone della chiesa di Santa Maria della Misericordia di Cagli.Il soggetto, l'impianto compositivo, le pose dei personaggi dell'opera marchigiana rinviano con evidenza non solo al Gonfalone della Misericordia di Santa Maria dei Laici ma anche a quello di Nocera Umbra. Se così fosse, l'opera di Cagli permetterebbe di convalidare le due attribuzioni degli studiosi eugubini, dimostrando l'inestinguibile imprinting che il linguaggio del fanese Presutti ebbe nei confronti della pittura dell'eugubino, tanto agli esordi che in opere assai più tarde. Un'ipotesi interpretativa affascinante, che ha destato l'attenzione degli storici dell'arte interessati ad approfondire la pittura umbro-marchigiana del 500, e destinata ad essere ospitata in una delle prestigiose riviste di studi storico-artistici dell'ambiente urbinate (forse in "Notizie da Palazzo Albani" o in "Accademia di Raffaello. Atti e Studi").