A Gubbio scocca la Festa dei Ceri mezzani con la manifestazione dedicata ai più giovani. Immutate le tappe e gli appuntamenti rispetto al 15 maggio, dalla sveglia dei tamburini fino all'alzata in Piazza Grande delle 11.30, e nel pomeriggio la folle corsa dalle ore 18 dalla Callata dei Neri fino all'arrivo in Basilica alle 20 con la successiva processione dei santi in serata. Protagonisti della giornata sono i capitani, Matteo Cernicchi e Cristian Bazzurri, il trombettiere Lorenzo Naticchi e l'alfiere Mattia Capponi. E poi i tre capodieci, Michele Pauselli per Sant'Ubaldo, Giorgio Panfili per San Giorgio e Lorenzo Martella per Sant'Antonio.
E dopo la varie fasi della mattinata, dalla sveglia dei tamburini alla santa messa, dalla sfilata dei santi fino a quella dei ceraioli, si è svolta in una piazza Grande gremita e soleggiata la cerimonia dell'alzata. Grande entusiasmo e partecipazione, con un brivido al momento del lancio delle brocche (vedi foto) quando il capodieci di Sant'Ubaldo ha visto la sua brocca "impennarsi" e ricadere a piombo a pochi centimetri dal cero, colpendo la barella: un imprevisto subito recuperato dall'abilità dello stesso capodieci e dei ceraioli sotto il cero che hanno evitato l'impatto - che sarebbe stato pericoloso - partendo di gran carriera per le tre birate, seguiti dai ceri di San Giorgio e sant'Antonio la cui alzata è stata impeccabile.
Nella corsa pomeridiana, partita con il prologo dell'alzatella e poi dalle 18 con la vorticosa Callata dei Neri, i tre ceri sono stati perfetti nel primo tratto, a pochi centimetri l'uno dall'altro. Nella seconda parte, dopo un mercato impeccabile, il cero di San Giorgio ha ceduto lungo il tratto del ponte di S.Martino, finendo con una manicchia sul muro. Nuova sosta e birate della sera, dove Sant'Antonio ha avuto un'incertezza finendo con la barella contro le barriere che delimitano le girate all'interno e pendendo vistosamente, inciampo subito recuperato. Senza nessuna incertezza invece l'ascesa dei buchetti e quindi il monte, al termine del quale il cero di Sant'Ubaldo ha guadagnato una decina di metri sufficienti a chiudere la porta della Basilica.
Nella sua omelia finale il Cappellano dei Ceri ha elogiato i giovani ceraioli per lo spirito e la vitalità con cuji hanno animato la festa auspicando anche questo afflato di fratellanza e condivisione negli altri giorni dell'anno.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/05/2018 20:30
Redazione